I più recenti dati Istat registrano un cambio di rotta sorprendente rispetto alle aspettative degli ultimi anni: mentre nel 2015 la lettura di libri in cartaceo in Italia è tornata a crescere, il digitale ha addirittura perso lettori. Una situazione molto simile a quanto sta avvenendo in Gran Bretagna e negli Usa. Come interpretare quest’inversione di tendenza? È il segnale di un mercato in via d’assestamento o il risultato della concorrenza di app e social media network all’interno dei device mobili?
Proprio in questi giorni stanno uscendo le prime stime sull’andamento del mercato e sulla lettura nel 2015, presentando uno scenario un po’ diverso da quello che ci si sarebbe aspettato qualche anno fa.
Dopo anni di crisi sembrerebbe esserci una lieve ripresa, che però si concentrerebbe soprattutto sulla produzione cartacea e vedrebbe invece un calo nella lettura di e-book.
Secondo i recenti dati dell’indagine Istat sulla lettura, nel 2015 il consumo di libri di carta in Italia è tornato a crescere, dopo due anni, mentre i lettori di e-book diminuiscono, anche se il mercato dei libri digitali è nel complesso cresciuto, raggiungendo quasi il 5 % di quello della varia.
Facendo riferimento agli ultimi tre mesi, nel 2015 i lettori di e-book sono scesi a 4.687 milioni: l’8,2% della popolazione italiana con più di 6 anni di età; oppure il 14,1 % di coloro che hanno usato Internet negli ultimi tre mesi.
In ogni caso, nel 2014 erano 4.964 milioni, il saldo negativo indica una perdita di circa 277mila lettori digitali: il 5,6%. Maggiori dettagli si possono trovare sul «Giornale della Libreria». http://www.giornaledellalibreria.it/VIS/Pubbliche/VIS_News.aspx?IDUNI=i43tbyygqv5ve4misy45zb4l3315&MDI-d=7195&Skeda=MODIF304-2268-2016.1.15
Analoga situazione nel mercato UK secondo i dati di Nielsen BookScan pubblicati da «The Bookseller»: dopo ben sette anni, nel 2015 le vendite di libri cartacei nel Regno Unito hanno fatto registrare un segno positivo, le stime indicano che il mercato del libro cartaceo è aumentato del 6,6%, con un incremento di fatturato di 92 milioni di sterline rispetto all’anno precedente.
Per quanto riguarda gli e-book secondo i dati del Nielsen’s Books and Consumer Survey, le vendite digitali sono scese di un 3% passando dal 31% del mercato trade nel 2014 al 28% del 2015. Amazon sembra fare la parte del leone con circa il 90% del mercato. Il calo pare distribuirsi in modo omogeneo in tutti i segmenti, con un’accentuazione nel segmento dei libri per bambini: una motivazione potrebbe risiedere nello spostamento di questi lettori sul mercato delle app, che soprattutto per le fasce più giovani offre una scelta di prodotti particolarmente ricca e di qualità. Le versioni digitali hanno avuto invece un incremento nei segmenti della salute e cura della persona e in quello del personal development. Alcuni commentatori hanno ipotizzato che tale calo sia da addebitarsi non tanto a un calo effettivo della lettura digitale quanto al fatto che molti lettori si rivolgono al mercato del self-publishing, i cui dati non sono rilevati dalle statistiche ufficiali; per avere un’idea del fenomeno, durante la FutureBook Conference che si è tenuta a dicembre a Londra, Dave Anderson di Kobo ha dichiarato che attualmente i titoli self-published corrispondono a circa il 10-15% delle copie vendute sulla loro piattaforma.
I dati sul mercato Usa, resi noti da Nielsen BookScan, confermano la tendenza, registrando per il 2015 una performance positiva dal punto di vista delle vendite di libri cartacei. I dati, relativi a circa l’85% del mercato e aggiornati all’inizio di dicembre, mostrano infatti un aumento delle copie vendute, 571 milioni contro i 559 milioni dell’anno precedente. Ma pure negli Stati Uniti, che fin dal 2010, anno in cui gli e-book sono diventati una quota significativa del mercato, hanno rappresentato un traino per il mercato digitale, il settore degli e-book sembra aver fermato la sua crescita e nel 2015 rappresenta circa il 25 % del mercato totale: una percentuale pressoché invariata rispetto a quella dello scorso anno. Anche in questo caso, il calo maggiore sembra concentrarsi nel segmento bambini e young adults.
Le valutazioni dei dati del mercato americano devono tenere conto del fatto che nel 2015 tutti i grandi editori hanno ridefinito i loro contratti con Amazon per il prossimo biennio, sia per la carta sia per il digitale, con la possibilità di riprendere il controllo sulla definizione del prezzo degli e-book e portare a un aumento dello stesso.
Secondo i dati del Books & Consumers, nel 2015 negli Usa la quo-ta del mercato degli e-book di Amazon è del 65%, e i competitor sono ancora Apple e Barnes & Noble, anche se a notevole distanza.
Ormai gli e-book sembrano essere diventati solo uno dei tanti formati in cui un prodotto editoriale viene pubblicato e che può essere scelto dai lettori in base alle proprie preferenze. Secondo gli editori e gli esperti del settore, questa situazione non è di per sé preoccupante ma è la fotografia di un mercato in via di assestamento, che deve anche tenere conto del fatto che nell’ultimo anno non ci sono state particolari innovazioni sul fronte delle soluzioni di lettura, in termini di device o software.
Come abbiamo già visto negli scorsi anni, le modalità di adozione delle tecnologie e il loro livello di integrazione possono però variare notevolmente nei diversi segmenti di mercato sia per le caratteristiche specifiche dei prodotti editoriali sia anche per l’ampiezza della diffusione e per il diverso utilizzo delle tecnologie fatto dai lettori, e anche quest’anno la situazione ha rispecchiato tali dinamiche. Il grosso cambiamento in atto non è tanto nel campo degli e-reader, quanto in quello della lettura su device mobili che sono diventati nelle abitudini dei consumatori di tutto il mondo il primo punto di accesso per i contenuti. In costante aumento è la concorrenza che, nel campo della lettura digitale, viene da altre forme di storytelling, spesso presenti in social media come Facebook o Instagram, i quali contendono il tempo e l’attenzione dei lettori.
Neppure i nuovi modelli di business, su cui tanto si è discusso l’anno scorso, hanno per ora raggiunto i risultati attesi; in particolare, l’adozione del modello subscription nel mercato trade non è riuscita a incidere sulle dinamiche del mercato, nonostante le offerte di Amazon Kindle Unlimited, Scribd e Oyster, che ha dovuto addirittura annunciare la chiusura http://www.forbes.com/sites/ryanmac/2015/09/21/e-book-subscription-service-and-amazon-competitor-oyster-shutters-operations/#2715e4857a0b5eb28ffl59dd.
Diversa invece la situazione nel mercato scientifico e professionale, il cosiddetto Stm, nel quale il passaggio al digitale è ormai un fatto compiuto, attraverso l’offerta di servizi digitali altamente personalizzabili, che mettono a disposizione dei lettori contenuti strutturati e granulari offerti in abbonamento.
In transizione poi il mercato educativo, dove sempre più spesso gli editori accademici e scolastici affiancano ai tradizionali libri di adozione contenuti digitali integrativi e piattaforme e ambienti di apprendimento, che possono includere molte e diversificate offerte, come ad esempio sistemi di valutazione dell’apprendimento, simulazioni, video esercizi, laboratori interattivi.