Una schiera di scrittori ha reso famosa nel mondo l’immagine policroma di Napoli: Roberto Saviano è l’ultimo in ordine di tempo, giustamente acclamato. Ma non si può sostenere che Napoli abbia fisionomia di una vera capitale della cultura letteraria. Il caso di Milano è opposto: continua a essere la capitale dell’attività libraria, ma scarseggiano romanzieri o poeti impegnati a metterne a fuoco l’identità di metropoli moderna.
Gli sviluppi della letterarietà italiana vanno considerati proprio alla luce di questo rapporto asimmetrico tra il capoluogo del Nord e quello del Sud. Roma comunque resta lontana, senza svolgere un ruolo nazionale paragonabile a Parigi o Londra. Intanto gli italiani perseverano a leggere poco: la scuola sembra non aiutarli a diventare bravi lettori, però librerie e biblioteche si adoperano per tenere il passo con i tempi.
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