Robert Darnton lo storico americano autore dei Grande affare dei lumi e di Libri proibiti, oggi a Milano ospite della Fondazione Mondadori non teme la rivoluzione elettronica che sta investendo il mondo dei libro e dell'editoria. "Il libro elettronico è ormai una realtà ben presente nella nostra vita", spiega, "quindi, più che domandarsi se essere favorevoli o contrari al suo avvento, occorre capire quale forma avrà, che conseguenze avrà sull'editoria e sulla lettura, puntando soprattutto a porre il problema della qualità. Perché se c'é un aspetto fondamentale per il futuro dei libro, è proprio quello della qualità dei libro elettronico. Se sarà di buona qualità, esso contribuirà a superare alcune delle difficoltà che oggi minacciano il libro tradizionale". Cosa vuoi dire esattamente?
"Qualche tempo fa ho fatto scandalo con un articolo pubblicato dalla New York Review of Books, poi tradotto in italiano anche dalla Rivista dei Libri, in cui provavo a mostrare come la diffusione di testi elettronici in rete potrà contribuire a risolvere le difficoltà della saggistica specializzata in scienze umane. Questo settore infatti è sempre più minacciato perché il suo pubblico è sempre più ristretto, di conseguenza gli editori tendono a ridurre le pubblicazioni che non sono abbastanza redditizie. I giovani studiosi quindi non riescono più a pubblicare i risultati delle loro ricerche e ciò è un problema per tutto il settore delle scienze umane. Secondo me, il libro elettronico può contribuire a superare questa crisi, proponendo in rete i testi dei ricercatori a costi molto più bassi. Questi testi elettronici avranno però una forma e una struttura dei tutto diversa dal libro tradizionale".
Come saranno?
"Il testo elettronico sarà come una piramide stratificata, che si può leggere a diversi livelli. Il livello superiore conterrà una specie di riassunto di tutti gli argomenti trattati. Al livello più basso ci saranno una somma di piccole monografie corrispondenti a ciascuno degli argomenti presenti. Al terzo livello figureranno le fonti e la documentazione, mentre al livello più basso sarà possibile dialogare con l'autore, attraverso commenti e domande. Saranno dunque possibili diversi tipi di lettura più o meno approfonditi, a seconda degli interessi personali. Il libro elettronico potrà essere letto sia orizzontalmente che verticalmente, consentendo al lettore un approccio più creativo e attivo. In pratica, questi sarà chiamato a costruirsi il suo testo personalizzato, scegliendo ciò che gli interessa, magari poi stampandoselo su carta".
Ha già avuto modo di utilizzare i primi modelli di libro elettronico portatile, come quelli di Rocket e book, Softbook o Cytale?
"Li ho visti, ma per ora la loro qualità è ancora molto scarsa, la lettura su carta resta più piacevole. Lo stesso Bili Gates ha dichiarato che non riesce a leggere sullo schermo più di quattro pagine. Tra qualche anno però la definizione sarà migliore e quindi questi nuovi oggetti saranno molto più diffusi. Ma non sostituiranno il libro, vi si affiancheranno, in alcune situazioni e per alcuni usi particolari. Il libro tradizionale quindi non mi sembra in pericolo. La carta resterà insostituibile, anche perché il libro a stampa è un'invenzione perfetta".
Le modalità di lettura cambieranno?
L'attività di decifrazione resterà la stessa, ma siccome cambierà il quadro classico della lettura, che è la pagina, alla fine cambierà qualcosa anche nella nostra percezione dei testo. Ad esempio, di fronte a testi non più segmentati in maniera tradizionale, la lettura diventerà sempre più fluida e ininterrotta. Il vero problema sarà quello dei punti di riferimento ali' interno dei flusso continuo dei testo. E il problema che si pone già adesso all'interno della quantità ipertrofica d'informazioni che possiamo trovare su Internet. Nell'universo dei web ci si perde, quindi sono più che mai necessari gli strumenti per segnalare le informazioni fondamentali. Solo gerarchizzando in questo modo le informazioni la lettura elettronica sarà produttiva".