Un'interessante mostra in corso alla Fondazione Biblioteca di via Senato, intitolata Dalla A. alla Ang. Bruno Angoletta professione illustratore, ci racconta la storia di un artista eclettico, che con genio creativo e straordinaria fantasia, ha lasciato un'impronta nella grafica e nell'illustrazione della prima metà del Novecento. Caricaturista, scenografo e illustratore, Bruno Angoletta deve la sua fama soprattutto all'editoria per l'infanzia. Molti lo ricordano per i grotteschi personaggi che animavano le pagine del "Corriere dei Piccoli" e de "Il Balilla": il simpatico e sventurato Marmittone, l'ingegnoso Dottor Centerbe Ermete, l'eroico moschettiere Pampan della Micragna, i due piccoli balilla Romolino e Romoletto e il buffo Sor Calogero Sorbara. Nato a Belluno nel 1889, a vent'anni si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza a Padova, ma la sua carriera di giurista ha ben poca durata perché nel 1911, anno in cui conosce Vittorio Podrecca, abbandona gli studi per trasferirsi a Roma e intraprendere la grande avventura artistica come scenografo e costumista per il Teatro delle Marionette dei Podrecca. Dopo questa entusiasmante esperienza iniziale, Angoletta manifesta una particolare predilezione per l'immaginario infantile, illustrando, a Roma e poi a Milano, collane Mondadori e riviste di settore, fra cui "La Bibliotechina della lampada", "Giro, giro tondo", "Bertoldo" e "Guerin Meschino". La sua firma, A. o Ang., non rimane soltanto legata al mondo dei fanciulli, ma compare, a sprazzi, in periodici per adulti e nel variegato mondo della pubblicità.
Il suo segno grafico mutevole e sperimentale porta con sé tutte le esperienze artistiche di inizio secolo: lo stile decorativo secessionista, il dinamismo futurista, il realismo figurativo della corrente Novecento e il razionalismo geometrizzante degli anni Trenta. La mostra ripercorre le tappe della vita artistica di Bruno Angoletta e delinea al contempo i caratteri dell'editoria popolare fra le due guerre. La sezione di via Senato è dedicata esclusivamente alle illustrazioni per l'infanzia, mentre quella della Braidense offre una più ampia visione sulla sua attività nel settore scenografico, pubblicitario ed editoriale. Fra personaggi caricaturali e favolose avventure di eroi ed eroine, riscopriamo storie e divertimenti dei piccini di allora e ci i ritroviamo a sorridere davanti alle sarcastiche vignette vecchio stile, così lontane dal linguaggio tecnologico e multimediale della nuova generazione.