Sono queste le parole che in un noto saggio Enzo Collotti utilizza per definire lo straordinario lavoro d’intermediazione tra l’Italia e il mondo culturale di lingua tedesca svolto da Lavinia Mazzucchetti nei primi sessant’anni del secolo scorso. Un impegno assolto con importanti contributi saggistici e, in particolare, con un coscienzioso lavoro di traduzione che ha aperto al pubblico italiano la conoscenza degli scrittori tedeschi del tempo.
Grande cura ha dedicato la germanista milanese alla diffusione dell’opera di Thomas Mann in Italia, non soltanto con preziose edizioni come quella del racconto Disordine e dolore precoce nella casa editrice Sperling e Kupfer nel 1929, ma anche e soprattutto con una collaborazione assidua e attenta con la Casa Editrice Mondadori.
Lavinia Mazzucchetti con Thomas Mann a Villa Mondadori a Meina, 1947
Copertina del volume Disordine e dolore precoce, Sperling e Kupfer, 1929