Rinaldo Küfferle, nasce il 1 novembre 1903 a Pietroburgo, dallo scultore Pietro (Verona 1871 – Pontedera 1942) e da Anna Budajtis. Nell’ottobre del 1917, la famiglia, allarmata dalla situazione, si trasferisce in Italia e si stabilisce a Pontedera, dove Rinaldo frequenta il Regio ginnasio e dove approfondisce gli studi della lingua italiana. Nel 1919 muore la madre durante un’epidemia di spagnola e, in seguito, la famiglia si trasferisce a Lodi dove Rinaldo frequenta il Liceo Verri e consegue il diploma nel 1923. Continua gli studi e si laurea in filologia classica presso la Regia Università di Milano nel 1927. Negli anni ‘20 ottiene la cittadinanza italiana e nel 1933 sposa la giornalista e scrittrice per ragazzi Giana Anguissola (1906-1966).
Già nel periodo scolastico Rinaldo Küfferle mostra una attitudine alla poesia, scrive i suoi primi versi e pubblica la sua prima raccolta nel 1920. Nel 1922 invia alcuni suoi versi a Gabriele D’Annunzio per un consiglio, esprimendogli la sua profonda ammirazione.
Dalla fine degli anni ‘20 inizia la sua prolifica attività di traduttore e librettista. Nei primi anni ‘30 dirige la collana “Biblioteca russa” dell’editore Bietti e, contemporaneamente, inizia la sua collaborazione con numerose case editrici (Mondadori, Sansoni, Bompiani, F.lli Treves). Accanto alle traduzioni dei classici (Puškin, Dostoevskij, Turgenev) e dei libretti d’opera, che lo rendono celebre anche nel mondo musicale, di grande interesse è la traduzione di alcuni scrittori novecenteschi che, dopo gli esordi in Russia nei primi del Novecento, si ritrovano in emigrazione a Parigi (Bunin, Merežkovskij, Zajcev) e di altri scrittori russi residenti in Italia (Ivanov e Amfiteatrov).
Sempre nella seconda metà degli anni ’20 inizia la sua attività di giornalista e commentatore: dopo una prima collaborazione con il giornale “La fiera letteraria” negli anni 1926-1928, inizia una lunga collaborazione con il “Corriere della sera” e con il “Corriere dei piccoli” che si protrarrà per tutti gli anni ’30. In questi stessi anni collabora, in modo più occasionale, con numerosi altri periodici e riviste (“Il regno”, “Il secolo”, “Gazzetta del popolo”, “Rivista d’Italia” ecc.) e con l’EIAR (Ente italiano per le audizioni radiofoniche) prevalentemente sui temi della letteratura, della storia e della cultura russa. E ancora nel 1954 propone e realizza una collaborazione con il giornale “La nuova stampa”, scrivendo per alcune rubriche sempre sui temi della cultura russa.
Rinaldo Küfferle fu anche autore riconosciuto di prosa e poesia. Tra le sue opere poetiche: Le ospiti solari, Fuochi costieri, La festa della dea Nerto, Canti spiritualie Poesie scelte. Tra le opere in prosa: Il cavallo cosacco, Cefalo e Procri, Persone e personaggi, Ex Russi, Il pericolo, Giuliano L’apostata.
Nel 1935 è premiato dalla R. Accademia d’Italia “per le sue narrazioni originali e per le traduzioni dal russo” e, a Viareggio, per il romanzo Ex russi dedicato alla vita degli emigrati russi a Milano. Ettore Lo Gatto, slavista e professore di letteratura russa, in La letteratura russa-sovietica, a proposito del fenomeno della totale acclimatazione di alcuni scrittori immigrati diventati scrittori italiani, lo cita con queste parole “[…] Rinaldo Küfferle, nella cui ricercata arte di poeta e di narratore si sentono delicatamente fusi lo spirito della patria originaria con quello appassionatamente acquisito della patria d’adozione”.
Avvicinatosi agli ambienti degli antroposofi, diffonde l’opera e il pensiero di Rudolf Steiner con traduzioni di alcune sue opere, dirige la “Biblioteca scientifico-spirituale” per l’editore F.lli Bocca e, nel 1946, fonda la rivista “Antroposofia. Rivista mensile di scienza dello spirito”.
Muore a Milano il 20 febbraio 1955.
Immagine: Rinaldo Küfferle, [1927]