Accanto ai romanzi e ai saggi (a cui sarà dedicato un numero di Qb on line), pervengono di tanto in tanto alla Casa Editrice testi che non possono che definirsi di argomento vario e che in genere – nel ventennio 1950-’70 – venivano pubblicati in collezioni quali “Arcobaleno”, “Il bosco”, ma anche “Varia (1946-)”, specificamente creata per quei volumi che non rientravano in un genere predefinito.
I pareri qui contenuti sono tutti reperibili nel Fondo Autori .
Sergio Saviane, I fatti di Alleghe
Antonio Dini, 12 novembre 1963
In questo libro, pubblicato in “Varia” nel 1964, Sergio Saviane ha ricostruito le vicende di misteriosi delitti avvenuti ad Alleghe, un paese sulle montagne della provincia di Belluno. Le oscure vicende di una serie di morti collegate tra loro avevano offerto a Saviane l’opportunità di un’indagine in piena regola, che aveva anche risvegliato l’attenzione delle stesse autorità giudiziarie. In seguito alla pubblicazione di questo libro, infatti, furono riaperte le indagini sulla vicenda. In generale, la cronaca negli anni Sessanta affascinava il pubblico più che un giallo di invenzione, quindi vari volumi ispirati a eventi di cronaca furono pubblicati con successo dalla Mondadori. I fatti di Alleghe sono stati recentemente ricostruiti da Carlo Lucarelli in una puntata della trasmissione Blu notte (RaiTre).
Guido Gerosa, L’Arno non gonfia d’acqua chiara
Fruttero e Lucentini, 10 dicembre 1966
La ricostruzione proposta da Gerosa della piena dell’Arno che devastò Firenze il 4 novembre 1966, fu pubblicata in tempi record, in modo da arrivare sul mercato prima di eventuali altri volumi sullo stesso argomento. Dal parere di lettura si evince che il volume inizialmente avrebbe dovuto uscire nella collana “Presadiretta” (1966-’74) che ospitava testi di storia contemporanea e di attualità. Il volume entrò invece nella collana “Varia ”, 1967.
Salvatore Quasimodo, Fuori non ci sono che ombre e cadono (lettere a Maria Cumani)
Sergio Antonielli, 3 marzo 1971
Un differente genere letterario per uno dei maggiori poeti del Novecento italiano, che, come suggerisce il lettore, attraverso la presenza di “una interlocutrice, un’anima eletta” amplifica spunti già presenti nelle sue liriche. Sergio Antonielli fu tra i lettori esterni più assidui nel ventennio 1950-’70 e a lui si devono molti dei pareri conservati nel Fondo Autori.
Il volume fu pubblicato con il titolo Lettere d’amore a Maria Cumani (1936-1959), in “Varia”, 1973, con prefazione di Davide Lajolo.
Umberto Nobile, I miei cinque giorni nell’Unione Sovietica
Mario Rivoire, 1 aprile 1964
Di Umberto Nobile la Mondadori aveva pubblicato, in diverse collane, numerosi volumi di memorie relativi alle sue straordinarie imprese. Da L'”Italia” al Polo Nord, in “Viaggi e grandi imprese”, 1930, a Posso dire la verità (Storia inedita della spedizione polare dell'”Italia”, “Le scie” 1945; da Gli italiani al Polo Nord, “Arcobaleno”, n.24, 1959, a La tenda rossa, ancora “Le scie”, 1969, e altri ancora. Un ulteriore libro sarebbe stato davvero ridondante, anche secondo l’opinione del lettore, e infatti il volume non fu pubblicato.
Umberto Eco, Diario minimo
Niccolò Gallo, 10 luglio 1962
Ancora lontani gli anni dei grandi romanzi, Eco stava consolidando allora la sua fama come semiologo, come esperto di comunicazione di massa, come studioso della cultura di consumo. E’ questo il libro che lo ha reso noto al pubblico. Un pubblico ancora elitario, ma molto interessato agli sviluppi del giovane studioso italiano. Il testo è stato pubblicato in “Il tornasole”, 1963. Si noti la firma del giudizio, di Niccolò Gallo: direttore delle collane di narrativa italiana (“La medusa degli italiani” e “Narratori italiani”) e ideatore di “Il tornasole”