La più prestigiosa collezione di poesia della Mondadori è certamente “Lo specchio” che, nata nel 1940 come una raccolta opere poetiche, ma anche di testi in prosa (narrativa e saggistica), si è poi specializzata in poesia. Negli anni Cinquanta, per volontà di Alberto Mondadori (ideatore della collezione, isieme ad Arturo Tofanelli) con la collaborazione di Giuseppe Ravegnani, la collana si era aperta anche ad autori stranieri (la prima raccolta è stata Poesie di Emily Dickinson, nel 1956) e, per gli italiani, si era posta come una sorta di “trampolino di lancio” per giovani firme. Per espressa scelta di Arnoldo Mondadori, con la direzione di Marco Forti, la collana è diventata un punto d’arrivo per autori già affermati. Proprio di Forti sono molti giudizi editoriali relativi a testi di poesia, insieme a quelli di Vittorio Sereni (direttore letterario e lui stesso autore dello “Specchio”) e di Franco Fortini. Questi pareri sono tutti conservati nel Fondo Autori
Pier Paolo Pasolini, L’usignolo della Chiesa Cattolica
Vittorio Sereni, 23 febbraio 1950
È uno dei primi pareri di lettura a firma di Vittorio Sereni conservati in archivio, di molto precedente alla sua attività di direttore letterario. Pasolini non fu mai pubblicato da Mondadori, ma il testo in esame uscì presso Longanesi, nel 1958.
Rocco Scotellaro, È fatto giorno
Vittorio Sereni, 28 ottobre 1952
Sereni, prima di diventare direttore letterario della Mondadori, aveva a lungo collaborato con la Casa Editrice come consulente esterno e come lettore. Nel testo qui riprodotto esprime il suo parere sull’opera del giovane poeta lucano diventato celebre solo dopo la sua morte prematura. Questa prima raccolta fu infatti pubblicata sullo “Specchio” nel 1954 (con prefazione di Carlo Levi), l’anno successivo la sua scomparsa. Il libro vinse il Premio Viareggio. Seguì, sempre nello “Specchio”, Margherite e rosolacci (1941-1953), pubblicato nel 1978. Di È fatto giorno è uscita anche un’edizione riveduta e integrata nel 1982, a cura di Franco Vitelli (in “Oscar”, n.1539).
Andrea Zanzotto, La beltà
Marco Forti, 1 dicembre 1967
Il volume, chiave di volta nella poesia di Zanzotto, è uscito nello “Specchio” nel 1968, e faceva seguito alle raccolte Dietro il paesaggio (1951), suo esordio poetico, Vocativo (1957) e IX egloghe (1962), citate nella lettura di Forti.
Leonardo Sinisgalli, Il passero e il lebbroso
Marco Forti, 20 maggio 1970
Il giudizio di Forti è compilato su un foglio di servizio intestato “Arnoldo Mondadori Editore” ed è formulato come lettera a Vittorio Sereni. Non è raro che i funzionari della Casa si scambiassero lettere in cui le osservazioni su un testo in esame prendevano le dimensioni di veri e propri pareri interni. Si noti l’appunto manoscritto in margine al testo, di mano di Sereni. La raccolta di Sinisgalli è stata pubblicata nello “Specchio” nel 1970.