La varietà dei registri comunicativi adottati da Linder traspare anche dalle lettere qui presentate. La profonda conoscenza del settore gli permette infatti di rispondere puntualmente alle esigenze e alle aspettative dei suoi corrispondenti: la comunicazione è quasi sempre fluida perché si basa su una comune conoscenza degli aspetti culturali, editoriali e di mercato di cui i rapporti contrattuali sono solo un aspetto, anche se, nel rapporto tra agente e editore, il più evidente e tangibile.
Non stupirà dunque che Linder sia in grado di intendersi con Cesare Pavese e Luciano Foà, con Giangiacomo Feltrinelli e Valentino Bompiani, con autori e editori, con eredi e direttori editoriali: su tutti incombe nella stessa misura non solo la riconosciuta professionalità, ma anche la tagliente ironia di Linder, e la sua lucida intelligenza.
Lettera a Cesare Pavese
Milano, 1 luglio 1947
Lettera a Cesare Pavese
Milano, 20 gennaio 1948
Lettera a Valentino Bompiani
8 settembre 1952
Lettera a Giangiacomo Feltrinelli
Milano, 15 aprile 1957
Lettera a Enzo Ferrari
Milano, 15 novembre 1962
Lettera a Arnoldo Mondadori Editore
Milano, 11 aprile 1968
Lettera a Franco Angeli
Milano, 2 febbraio 1970
Lettera a Eduardo de Filippo
Milano, 20 settembre 1971
Lettera a Paolo Volponi
Milano, 5 giugno 1971
Lettera a Luciano Foà
Milano, 26 gennaio 1972