Fin dall’esordio della rivista Alberto coinvolge Hemingway come collaboratore chiedendogli di scrivere brevi pezzi per eventi specifici. “Epoca” sarà quindi un altro campo professionale di confronto tra i due, che a causa di una “svista” di Alberto rischieranno di guastare la loro amicizia. Nel novembre del 1952 infatti, su “Epoca”, viene pubblicato un breve estratto in traduzione di Across The River, il romanzo proibito in Italia, cosa che fa letteralmente infuriare Hemingway che minaccia di lasciare la casa editrice. Grazie all’amicizia con Alberto però, che in parte si prende la colpa dell’incidente, il rapporto editoriale sarà salvato. Superato questo piccolo dissapore, nel dicembre di quell’anno “Epoca” pubblica, come “Life”, la versione integrale di Il vecchio e il mare con i disegni di Ugo Marantonio che saranno poi utilizzati per la prima “Medusa” illustrata.
In questo foto scattata da Inge Feltrinelli nello studio di Hemingway a Cuba nel 1964, accanto alla sua macchina da scrivere si vede un pacco-raccomandata inviato dalla Mondadori.
Il 15 maggio 1952 Hemingway annuncia l’imminente uscita americana di The Old Man and The Sea su “Life” e invia istruzioni per la traduzione italiana: come sempre Fernanda Pivano si occuperà della traduzione mentre i disegni saranno eseguiti da Adriana Ivancich. Hemingway autorizza anche la pubblicazione in rivista e scrive: «I thought the EPOCA was excellent and I would be proud to write for it whenever I can».
Nel 1952 Hemingway accetta la proposta di Leland Hayward di pubblicare The Old Man and The Sea in un unico numero di “Life”, che uscirà il 1° settembre vendendo 5.318.650 copie in poco meno di 48 ore. La rivista sarà presa come modello da “Epoca” per presentare, in versione integrale, la prima edizione italiana de Il vecchio e il mare.
Epoca_copertina_20 dicembre 1952 – Epoca_pagina interna_20 dicembre 1952
Alberto legge The Old Man and The Sea pubblicato su “Life” e scrive a Hemingway (17 ottobre 1952) tutta la sua ammirazione per un romanzo «ricco di vita e di emozioni». Inoltre annuncia la pubblicazione su “Epoca” dell’intera opera, sulla scia di “Life”, per permettere a quanti più lettori di arrivare a conoscere il capolavoro di Hemingway: «Si avvicineranno così a te e si entusiasmeranno, diverse centinaia di migliaia di lettori italiana per la più parte dei quali – quelli che purtroppo non possono comperare libri – sarà una ben grata scoperta!». Si propone di inserire la stessa lettera scritta da Hemingway al direttore di “Life”, ma come se fosse stata indirizzata ad Alberto.
Il 7 novembre 1952, in risposta ad Alberto, Hemingway scrive una lettera durissima, tanto da chiedere che venga tradotta in modo molto preciso così che non vi siano dubbi su quello che intende dire. I toni amari e severi dello scrittore dipendono dal fatto che sull’ultimo numero di “Epoca”, da lui appena ricevuto, è stato pubblicato un estratto di Across The River and Into The Trees, pubblicazione da lui fermamente vietata in più occasioni. In pericolo è il rapporto di fiducia con l’editore, tanto che Hemingway minaccia di non pubblicare con Mondadori i suoi prossimi libri.
Di là del fiume e tra gli alberi esce su “Epoca” nel novembre 1952 senza nessuna autorizzazione dell’autore. In un telegramma inviato repentinamente all’autore Alberto scrive: «Intimamente resto il gentiluomo che hai conosciuto ma il torero questa volta mi ha abbattuto».
Alberto, pur prendendosi la responsabilità per la pubblicazione non autorizzata di Di là del fiume e tra gli alberi su “Epoca”, accusa Bruno Fallaci, al suo fianco come direttore del periodico mondadoriano per volere di Arnoldo, di aver inserito senza avvertirlo il pezzo incriminato. La lettera contiene accorate scuse per un involontario incidente e il desiderio di un perdono sicuro in nome della loro antica amicizia e Alberto tiene a sottolineare, scrivendo quindi in inglese, la sua buona fede: «Da parte mia posso dirti che ho visto in me stesso clear hard and straight».