Costituiscono un secondo rilevante nucleo documentario per consistenza, così come la corrispondenza. Sebbene non sia certamente possibile parlare di una conservazione completa della immensa produzione di Brera, quanto conservato, condizionato attualmente nei 33 faldoni che compongono questa serie, restituisce traccia dell’intera varietà delle sue scritture, non solo quelle giornalistiche, fulcro della sua attività. A partire dalle testimonianze più datate, nella prima sottoserie che ha come secondo estremo cronologico il 1969, si ritrovano, oltre ai dattiloscritti di alcuni degli articoli pubblicati sulle diverse testate con le quali collaborava, anche alcune prove di Brera in campo radiofonico/drammaturgico, come i dattiloscritti di A Natale tutti buoni e dei due atti unici Don Giovanni alla svolta, e Il licenziamento di Adamo, e le commedie teatrali Apostolo tra noi, Via Volta n. 36 e i diversi materiali relativi a Mille non più mille; sono poi presenti alcuni materiali riferiti a Giarabub, edito da L’eroica nel 1944, il progetto non realizzato di un libro sulla Resistenza Nel bosco degli eroi e un corposo nucleo di scritti con oggetto il paracadutismo (articoli, prove narrative ecc.) del periodo bellico, alcuni appunti, come quelli presi nel 1956 durante una trasferta in Argentina e, ancora, l’originale del romanzo Il corpo della ragassa.
La varietà dei materiali testimonia poi l’officina del processo creativo, dagli appunti manoscritti su foglietti o block-notes: sono presenti circa 130 block-notes, si tratta in gran parte degli appunti presi durante le partite di calcio, altri eventi sportivi (es. Olimpiadi di Los Angeles 1984 e di Barcellona nel 1992) o durante pranzi o cene (Brera riporta la storia del ristorante, fa un profilo del gestore, annota il menù e quanto detto dai commensali), interviste a vari personaggi dello sport. A eccezione dei primi 4 fascicoli che contengono le poche tracce relative agli anni Settanta, si tratta dei block-notes riferiti agli anni 1980-1992. Secondo l’uso di Brera, alcuni blocchi, riportavano sul cartone che costituisce il supporto finale, l’annotazione del contenuto (talvolta invece il cartone era usato per annotare gli appuntamenti più prossimi).
Presenti poi gli originali degli articoli (dattiloscritti con le correzioni a mano) e di molte opere (es. Il mio vescovo e le animalesse; Naso bugiardo; Storia critica del calcio italiano; Coppi e il diavolo; Il gigante e la lima), e testimonianze del pubblicato (numerosi i ritagli stampa, in alcuni casi inseriti sistematicamente in raccoglitori per testata o argomento). Questi materiali provenivano in parte dall’abitazione di Milano e in parte dall’abitazione di Monterosso (in particolare i block-notes). Anche in questo caso ci si è trovati di fronte a livelli diversi di organizzazione delle carte.
- Testo di presentazione del volume Gianni Brera, Pepi Merisio, Po, 1973
- Recensione al libro di Enzo Biagi su Enzo Ferrari, [1980]
- Cronaca della partita Italia-Norvegia del 13 novembre 1991