Nel centenario della morte di Edmondo De Amicis la Fondazione Corriere della Sera gli rende omaggio raccogliendo in volume tredici racconti che lo scrittore compose per «La Lettura», il raffinato mensile che il quotidiano destinava agli approfondimenti di carattere storico-letterario.
Le composizioni sono state pubblicate tra fra l’aprile 1902 e il settembre 1908, postume le due ultime.
Sono narrazioni che si snodano in ambienti e situazioni diverse e spaziano, con vigorosa agilità e padronanza linguistica, dallo scritto autobiografico al racconto di montagna, dall’appunto di viaggio al ritratto di un personaggio famoso, dallo spaccato di un interno familiare al tormento amoroso di un giovane protagonista.
Osserva Antonio Faeti nell’accurato saggio di presentazione che questi racconti, scritti da chi, con il suo Cuore, “Era riuscito a capire come si scriveva per farsi leggere dai cuori di dieci anni..” si possono riferire a “Eredi novecenteschi come Carlo Linati e Piero Chiara. È il segreto dei bozzetti passati negativamente in proverbio per la loro misera identità qualitativa di piccole cose, ma non studiati dai critici come antenati legittimi delle short stories ”.
E ancora: “Tanto i bozzetti creati al suo esordio quanto quelli collocati in un libro della maturità La carrozza di tutti, ci mostrano un appassionato raccoglitore di fatti, di caratteri, di episodi, di drammi, di vicende, di enigmi, di misteri”.
Quindi non solo racconti brevi e vivaci che rappresentano aspetti della vita quotidiana, ma piccole opere compiute che ci rivelano il “De Amicis che nessuno ha mai letto” e testimoniano di un aspetto poco noto della vicenda creativa di uno scrittore conosciuto dai più per un solo libro.