“Perché, in fondo, che cosa si può chiedere a un uomo? Di essere forte, sano, astuto e coraggioso. Di fondare la prosperità propria e della famiglia sull’unica politica adatta e utile, quella della conquista.
Questo è ciò che penso; questo è ciò che mi ha portato qui.”
C’è un momento in cui è possibile ripercorrere scelte, decisioni, attese, visioni d’armi e di famiglia? C’è un momento in cui è concesso fermarsi a considerare quanto di ciò che si è vissuto è stato buono, saggio, irragionevole o fatale?
In una giornata del 1416, da un’alba all’altra, i ricordi si affastellano nella mente di Giovanni Vignati, conte di Lodi, signore di Piacenza, e raccontano una vita spesa a inseguire un’idea, a costruirsi un mondo sicuro, a combattere contro chi, più forte o più fortunato, lo ha tenacemente e costantemente ostacolato. Tra i Visconti che si succedono a Milano, papi e imperatori che si incontrano a Lodi, tra battaglie, assassini e matrimoni, si snoda la storia di un uomo alla ricerca di sé e del proprio destino, qualunque esso sia.
Il volume fa parte del progetto I documenti raccontano, promosso da Regione Lombardia in collaborazione con Fondazione Cariplo.
Annalisa Ferrari è nata e risiede in provincia di Lodi. Ha iniziato a scrivere una decina di anni fa, seguendo le tracce archivistiche e umane di un certo Gerolamo Lazzeri, del quale ha raccontato la vita. In seguito, ha continuato sul doppio binario del lavoro ufficiale (e appassionante) di insegnante nella scuola media, e quello di narratrice di storie nascoste. Quando non è occupata a scrivere, legge, fotografa, corregge compiti e cura le sue classi reali, quelle virtuali e alcuni blog più o meno utili.