L’autore sceglie un paradosso, «come si può con un libro spiegare la lettura a chi non legge», e quindici variazioni sul tema per raccontare la sua passione per un’attività della mente umana che non è innata, ma frutto di un fortunato circuito del nostro cervello tra la vista e la lingua parlata.
Se vogliamo tentare questa missione impossibile dobbiamo anzitutto accettare il fatto che «esista chi non legge e che abbia le sue buone ragioni». In ognuno di noi infatti si annida un non-lettore che talvolta rifiuta un libro, per noia o per sfinimento, e deve attendere il riaccendersi della scintilla. E incontrare un vero libro che gli parli e lo riconquisti. «Perché ogni vero libro, come La storia di Elsa Morante, è dedicato all’analfabeta che un giorno forse lo leggerà».
Le variazioni non esitano: da ciò che succede quando leggiamo alla narrazione della lettura o alla lettura come narrazione, dalla lettura come nascita alla lettura come tradizione tramandata da vecchie zie, dalla lettura di gruppo ai gruppi di lettura, dalla lettura come bellezza alla lettura che cambia il mondo, alla lettura che rende liberi. Senza tralasciare le statistiche che paventano la fine del libro per strumenti più moderni e innovativi. Attraverso innumerevoli citazioni e altrettante appassionate riflessioni personali, Ferrieri ci conduce in un mondo intricato e affascinante, si perde, divaga, ritrova la strada, si addentra in una selva di considerazioni seguendo il filo rosso dell’amore per la parola scritta e l’attrazione fatale che essa ha esercitato e continua a esercitare sull’umanità. «Leggere è bello, fa piangere, fa ridere, e non finisce mai».
Parafrasando il titolo di un giallo La fine è nota scritto nel 1949 da Geoffrey Holiday Hall, un giallista di cui si sono totalmente perse le tracce in quanto scriveva forse sotto pseudonimo, alcuni sostengono che la lettura diventerà una pratica irrilevante sia come strumento di acculturazione che come forma di intrattenimento. Si potrebbero invece avere delle sorprese. Persone che non hanno mai letto e che improvvisamente e fortunosamente incontrano un libro. E lo leggono, poi ne leggono un altro. «Quindi la fine è ignota. Nel se e nel come. […] Forse per farla finire veramente, questa storia, si dovrebbe fare a ritroso tutto il percorso […] Cancellare le tracce. Estinguere la sete. Fingere di non sapere che la lettura ci ha già letto nel pensiero e ha pronto il suo colpo di coda».
Un’accurata bibliografia dei testi citati completa il saggio.
Luca Ferrieri dirige i Servizi culturali e bibliotecari del comune di Cologno Monzese. Ha al suo attivo numerosi saggi sul tema della teoria e della pratica della lettura e su quello della comunità dei lettori.
Maria Elena Daverio