Ernesto Grassi (1902-1991), studioso della filosofia dell’Umanesimo e del Rinascimento, nato da madre tedesca e da padre italiano, ha un importante ruolo nella cultura tedesca. Trasferitosi in Germania dopo la laurea, allievo di Husserl e di Heidegger, nel 1935 ottiene dall’Università di Friburgo un incarico per l’insegnamento della filosofia. Promotore dei rapporti tra intellettuali tedeschi e italiani, nel 1938 fonda a Berlino l’Istituto “Studia Humanitatis” e nel 1940 lo “Jahrbuch für geistige Überlieferung”, che pochi anni dopo è costretto a chiudere i battenti per l’opposizione del regime nazista. Grazie alla sua fama internazionale, nel dopoguerra Grassi insegna a Monaco di Baviera presso l’Istituto di Filosofia e storia dell’Umanesimo e dirige il “Centro italiano di studi umanistici e filosofici” da lui fondato a Roma. In campo editoriale è curatore della “Rowohlts Deutsche Enzyklopädie”, la famosa “RDE”, prima collana scientifica tascabile in Germania, e della “Rowohlts Klassiker”.
Il volume di Wilhelm Büttemeyer, docente di filosofia presso l’Università di Oldenburg, dal 1994 Presidente della FilosofiaItaliana-Stiftung di Oldenburg, esperto degli sviluppi della nuova filosofia italiana, della filosofia della scienza e della filosofia della matematica, si pone l’obiettivo di colmare le lacune esistenti sul pensiero filosofico di Ernesto Grassi.
Frutto di un’approfondita ricerca d’archivio alle quale hanno contribuito anche le carte del Fondo Giuseppe Bottai presso la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, il saggio offre per la prima volta informazioni affidabili sul delicato rapporto tra la filosofia umanistica e le ideologie fascista e nazista. Completano il testo una cronologia della vita del filosofo, un quadro d’insieme della sua attività accademica, l’indice dei fondi archivistici consultati, la bibliografia degli scritti di Ernesto Grassi dal 1948, la bibliografia degli scritti sul filosofo (sempre dal 1948), l’indice dei nomi citati.