Archivio del presente. IPERBOREA


 

In libreria dal 10 maggio 2024.

 

«C’è chi paragona il mestiere dell’editore a quello di chi fa scatole o cornici,
con la differenza sostanziale che chi produce scatole o cornici
non sceglie che cosa metterci dentro.»
Giacomo Papi

 

Il quarto volume dei «Quaderni del Laboratorio Formentini», che a partire dall’omonimo progetto FAAM racconta e raccoglie la storia di una casa editrice, fotografandola mentre si svolge.
La prima a raccontarsi è Iperborea.

Il progetto

Nel 2023 è stato inaugurato il nuovo progetto di Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Archivio del presente, dedicato all’editoria contemporanea, che racconta e raccoglie – e lo farà ogni anno – la storia di una casa editrice, fotografandola mentre si svolge.
Il progetto è nato dalla convinzione che in editoria gli archivi – soprattutto oggi – non comincino a esistere quando un processo è compiuto, ma accadano mentre quel processo si compie. Così, l’attenzione verso il contemporaneo deve diventare costitutiva della pratica archivistica ed essere parte integrante dei compiti di una fondazione il cui scopo, dal 1979, è quello di «conservare e valorizzare la memoria del lavoro editoriale italiano e dei suoi protagonisti».
La prima casa editrice ad essere raccontata e a raccontarsi – in tre incontri e in questo libro –  è stata Iperborea.

La casa editrice fondata il 5 ottobre 1987 da Emilia Lodigiani per far conoscere la letteratura nordica in Italia, ha da sempre caratteristiche uniche. Queste caratteristiche, il formato “mattone”, le copertine, i font, la carta, le scelte editoriali, sono state ripercorse in tre incontri dedicati agli inizi, al cambiamento e all’oggi, diventati, poi, gli snodi del volume. In ogni sua fase, Iperborea è un osservatorio privilegiato, che permette di capire in che direzione sta andando l’editoria e, forse anche, di intuire le forme che prenderà in futuro.

Il libro

Il volume ripercorre le fasi principali di Iperborea, raccontate in prima persona dai loro protagonisti.
Si ricostruisce così la storia di una piccola casa editrice del Novecento, che si consolida fino a occupare un suo spazio nel panorama editoriale italiano, e che si rafforza e dà vita a un esito nuovo grazie a una pratica editoriale contemporanea.
Una storia ripercorsa attraverso le immagini e i documenti, che la Iperborea conserva nel proprio archivio, che accompagnano i testi della fondatrice Emilia Lodigiani, dell’editore Pietro Biancardi e della direttrice editoriale Cristina Gerosa – ma anche di Tomaso Biancardi («The Passenger»), Luca Sofri («Il Post») e Diletta Sereni («L’Integrale») –, del traduttore Fulvio Ferrari e dello scrittore Björn Larsson.
Viene a comporsi un ritratto della casa editrice, dall’affermazione dell’identità editoriale cominciata nel 1987, al rinnovamento grafico degli anni ’10 del 2000, fino agli eventi pubblici, il festival i Boreali, i podcast, e le pubblicazioni periodiche, come «The Passenger», «Cose spiegate bene» e «L’Integrale».
Si racconta, così, un’immagine di Iperborea impresa editoriale, che è molto lontana da quella delle tipiche case editrici del Novecento, ma che si avvicina di più all’idea di un arcipelago culturale fatto di isole indipendenti ma collegate dalla passione e dal gusto di chi lo disegna giorno per giorno e di chi per la prima volta ha intuito l’insieme e posato il primo mattone 10×20.