Conservare il passato per progettare il futuro

3. Marco Forti e i narratori del Novecento

L’attività di critico letterario di Forti, durata tutta la vita, è documentata puntualmente dai carteggi intrattenuti con i maggiori scrittori italiani del Novecento e dal copioso materiale di lavoro: bozze dattiloscritte e manoscritte di saggi pubblicati sulle più importanti riviste letterarie del tempo (tra le quali «Paragone», «Letteratura», «Il menabò», «Questo e altro», «Aut aut», «Questioni», «Itinerari»). La sua produzione critica relativa alla narrativa del Novecento è stata raccolta nel volume Prosatori e narratori nel Novecento italiano pubblicato da Mursia nel 1983 e poi, nel 2009, in Narrativa e romanzo nel Novecento italiano. Studi critici, ritratti e ricerche (Il Saggiatore – Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori).

Nonostante l’interesse di Forti per la poesia contemporanea e il suo legame con alcuni tra i massimi poeti italiani sia forse la parte più nota della sua attività di critico e di editore, l’archivio svela contatti importanti con alcuni grandi romanzieri italiani: tra gli altri, si segnala in particolare l’interessante scambio con Italo Calvino, di cui qui si può leggere una lunga lettera dello scrittore relativa al saggio di Forti pubblicato sul «Menabò» dedicato ai Temi industriali della narrativa italiana; il carteggio con Anna Banti, in gran parte inerente alla collaborazione di Forti con «Paragone» ma anche relativo ai suoi contributi critici sulla scrittrice; la fitta corrispondenza con Alessandro Bonsanti, direttore del Gabinetto Vieusseux e della rivista «Letteratura», di cui Forti fu assiduo collaboratore; oltre ai carteggi con Gianna Manzini, Ottiero Ottieri, Piero Paolo Pasolini, Elio Vittorini.

Caro Forti, è un bellissimo saggio e m’ha fatto molto piacere. C’è tutto. Anche la critica al Barone rampante lascia molti spiragli positivi. Ti temevo più cattivo. E poi scrivere dei libri difficilmente definibili, mica mi dispiace.

Italo Calvino a Marco Forti, 21 febbraio 1959 (pubblicata in Italo Calvino, Lettere 1940-1985, a cura di L. Baranelli, Mondadori, 2000)

Dal 1963 Marco Forti entra a far parte degli Amici della domenica, la giuria del Premio Strega: anche questo è argomento di alcune delle lettere che riceve dagli scrittori, come quella che gli invia Piero Chiara relativa alla sua candidatura con Il balordo (Mondadori 1967); a vincere il premio sarà però Anna Maria Ortese con Poveri e semplici, pubblicato da Vallecchi.

Se poi potrai decidere qualche altro, mi darai una seria spinta non solo allo «Strega», ma alla vita, che per uno scrittore non si identifica certo coi premi, ma molto coi successi d’ogni genere, che sono la vitamina B d’ogni povero combattente dell’arengo letterario.

Piero Chiara a Marco Forti, 30 aprile 1967

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