Nella primavera del 1980 l’Arnoldo Mondadori Editore dona a Fondazione la Biblioteca degli intangibili, la raccolta iniziata da Arnoldo Mondadori delle prime edizioni delle opere pubblicate dalla sua casa editrice a partire dal 1907 (circa 30.000 volumi); ne sono esclusi i «Gialli», «Urania» e «Segretissimo», considerati al pari di pubblicazioni periodiche, e la produzione scolastica. La Fondazione acquisisce così il suo primo e più consistente fondo librario che, grazie a un atto del luglio 1980, si arricchisce regolarmente di ogni pubblicazione da allora edita da Mondadori, andando a costituire la Biblioteca storica della casa editrice milanese. A partire dalla donazione iniziale, puntuali indagini sul posseduto hanno consentito di colmare diverse lacune nella collezione; oltre alla Biblioteca storica, è conservata una piccola emeroteca di testate mondadoriane selezionate, tra cui «Tempo», «Epoca», «Panorama», «Bolero», «Confidenze» e una vasta sezione disneyana.
Nell’autunno 1980 un’operazione speculare viene condotta con il Saggiatore, del quale Fondazione acquisisce la Biblioteca storica (circa 800 volumi), regolando i successivi incrementi con le stesse modalità statuite con la Mondadori.
Nella stipulazione degli accordi con le due case editrici risulta decisivo il ruolo svolto da Mimma Mondadori e Maria Laura Boselli, che si trovavano a condividere il comune obiettivo di testimoniare, anche attraverso l’“archivio del prodotto”, il ruolo di primissimo piano svolto nella mediazione editoriale dai due editori ai quali Fondazione è intitolata. Grazie alle biblioteche storiche e ai rispettivi archivi conservati, infatti, è possibile ricostruire il percorso che dall’ideazione di un’opera conduce al prodotto finito. Percorso le cui tracce Fondazione conserva e si impegna a valorizzare come obiettivo fondante della propria missione culturale.
Oltre alle due Biblioteche storiche “originarie”, negli anni il patrimonio di Fondazione si è arricchito di molti altri fondi bibliografici di varia provenienza: biblioteche di membri della famiglia Mondadori (Arnoldo, Mimma, Leonardo, Giorgio); fondi librari di dirigenti e funzionari editoriali (De Maria, Forti, Luraghi, Tedeschi/Tropea); biblioteche storiche di altre case editrici, riconducibili al Gruppo Mondadori (Electa, Sperling & Kupfer, Frassinelli) e non (Marco Tropea, Pratiche, Ubulibri, Rosa e Ballo); altri fondi, depositati da enti o privati (tra cui la biblioteca di consultazione dell’Agenzia Letteraria Internazionale e le biblioteche private di Luciano Foà, Alba de Céspedes e Giorgio Colli), o acquisiti da Fondazione allo scopo di impedirne la dispersione (è il caso del fondo Francesco Flora).
A supporto della ricerca, Fondazione mette inoltre a disposizione dei propri studiosi una biblioteca specializzata a scaffale aperto incentrata sulla storia del libro e dell’editoria otto-novecentesca. Arricchisce la raccolta una sezione di tesi di laurea e dottorato, risultato di ricerche effettuate sui fondi archivistici e librari conservati.