Luciano Foà

 

1930-2005, bb. 9

Il fondo ha una consistenza di 137 fascicoli raccolti in 9 buste, con estremi cronologici che vanno dal 1930 al

2005, anno della scomparsa dell’editore. Si tratta di carte personali di Foà ma che ne testimoniano principalmente il percorso professionale. Gli scambi epistolari, in particolare, consentono di ricostruirne le reti di relazioni: a interagire con Foà sono editori, traduttori, autori, molti i collaboratori di Einaudi e Adelphi. A documentare la fervida e attenta attività di traduzione e revisione alla quale Foà si dedicò sin da ragazzo, traducendo tra gli altri Goethe, Hemingway, Huxley, nel fondo si trovano anche alcuni scritti: si tratta di eterogenee tipologie di materiali, quaderni e taccuini con le diverse stesure, bozze di stampa con le correzioni autografe, dattiloscritti. Anche se in misura esigua nel fondo sono, inoltre, conservati alcuni documenti personali. Fondazione conserva anche la biblioteca personale di Foà.

 

Strumenti di corredo: inventario su supporto informatico (applicativo Sesamo)

 


Foto: Luciano  Foà e Roberto Bazlen, Milano, anni trenta (archivio privato Anna Foa)