“Milan, a place to read” è una mostra bilingue, in italiano e inglese, che svela le meraviglie di Milano, una Milano capitale indiscussa dell’editoria italiana, una Milano inedita di autori, editori e soprattutto lettori, una città da leggere e una città per chi legge. La mostra, in italiano e inglese, prende spunto da un personaggio, da un aspetto, da un luogo di Milano ben conosciuto anche fuori dall’Italia (la Scala, gli Illuministi, il Politecnico, ma anche San Siro, Piazza degli Affari, la Stazione Centrale…) per aprirsi ad una prospettiva meno consueta di lettura.
La mostra è suddivisa in tre sezioni ognuna delle quali pone in evidenza un aspetto del fondamentale rapporto tra la città e il mondo dei libri:
- La cerchia degli scrittori fa percorrere le vie della città legate agli autori che nel corso della storia l’hanno abitata e hanno dato dignità letteraria ai suoi luoghi.
- L’arcipelago degli editori racconta invece la storia, le aspirazioni e i luoghi di tutti coloro che nel Novecento hanno pensato a Milano come al luogo dove edificare il proprio sogno editoriale: dai “grandi gruppi” come Mondadori, Rizzoli, Feltrinelli e Gems fino alle scommesse più recenti e appartate dell’editoria indipendente.
- Le piazze dei lettori è pensata come un percorso attraverso tutti i luoghi della milanesità che si sono rivelati, nel tempo, autentiche cattedrali, simboli del rapporto tra i milanesi e l’arte del leggere. Dalle grandi biblioteche di conservazione alle biblioteche di pubblica lettura, dalle librerie antiquarie alle librerie specializzate per i fumetti, il mare, lo sport, i libri illustrati… dai bar della bohème anni ’60 di Bianciardi, ai ristoranti come il Bagutta, fino alle librerie dove fermarsi per uno spuntino.
A partire dal 20 ottobre 2014, la mostra ha circuitato negli Istituti Italiani di Cultura, nelle Ambasciate e nei Consolati di tutto il mondo (più di 30 sedi l’hanno ospitata) ed è stata allestita a Milano in occasione di Expo 2015 presso il Laboratorio Formentini per l’editoria. Grazie alla collaborazione con gli Istituti Italiani di Cultura, la mostra è stata tradotta, oltre che in inglese, in cinese, spagnolo e francese.