Noi italiani diciamo “conoscere a memoria” oppure “conoscere a mente”. I francesi dicono: “connaître par coeur”, gl’inglesi: “to have by heart”. Che dedurre? Che l’italiano è più ‘mentale’ del francese e dell’inglese? Piace in ogni modo la forma francese, che la cosa che noi conosciamo a memoria, ossia senza bisogno di strumenti o documenti intermedi, la conosciamo “per mezzo del cuore”, ossia l’amiamo; quasi il ricordare sia amare – come infatti è. Anche più preciso in questo senso l’inglese, perché to have by heart letteralmente significa: “avere nel cuore”, cioè a dire che la cosa ricordata noi la custodiamo nell’organo stesso degli affetti
Alberto Savinio
Programma
9.00 – 9.30 Iscrizioni
I sessione 9.30 – 13.00
Coordina Vincenzo Campo
Saluti
Scipione Guarracino Il Novecento tra storia e memoria
Maria Pace Ottieri Perdere le proprie radici: viaggiatori, stranieri, migranti
Marco Baliani Del cinema e del teatro: gli scenari della memoria
Maria Attanasio Gente minuta e vicende mirabili: la storia, le storie
Carlo Formenti La memoria del futuro: memoria artificiale e fantascienza
Gina Lagorio La memoria perduta
II sessione 15.00 – 18.00
Coordina Silvana Citterio
Graziella Bonansea Sulla soglia dei linguaggi: tradire la narrazione, rispettare la storia
Alessandra Orsi Dentro l’abisso. Scrittura e memoria dopo la shoah
Duccio Demetrio La memoria di sé: scrivere la propria biografia
Eraldo Affinati Il Novecento in classe: storia e narrazione
Umberto Fiori Storia e memoria: di poesia e canzoni
Francesco Cattaneo I documenti raccontano
Lettura teatrale
Dai documenti alla scena: L’archivio delle nuvole
di Massimo Bavastro
Regia di Barbara Valli
IL CONVEGNO È RISERVATO AGLI INSEGNANTI
L’iscrizione è obbligatoria
tel 02 39273061 – fax 02 39273069