Contrordine Guareschi! Guareschi nel mondo della comunicazione


Giornata di Studi

Data: 22 marzo 2000
Dove: Milano, Palazzo Greppi, Sala Napoleonica

Ospiti:

Claudio Carabba
Luca Clerici
Bruno Falcetto
Roberto Chiarini
Alessandro Gnocchi
Indro Montanelli
Roberto Escobar
Paola Pallottino
Sergio Staino
Paolo Mieli
Michele Serra

Obiettivo di questa iniziativa è stato riesaminare l’opera intera di Guareschi, provando a riformulare valori, valenze, suggestioni alla luce di una visione disincantata e scevra da quei pregiudizi, positivi e negativi, che hanno accompagnato l’esame critico del lavoro narrativo e grafico del direttore del Candido.

Le immagini qui riprodotte sono provengono dal fondo Minardi della Regione Lombardia depositato presso la Fondazione Mondadori

 


Il Fondo Minardi – Candido
La Regione Lombardia ha affidato alla Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, centro di studi per la storia e la cultura editoriale, il fondo Minardi-Candido recentemente acquistato dall’Assessorato alla Cultura

L’estremo interesse del fondo sia per la storia dell’editoria italiana contemporanea, sia per la storia dell’illustrazione risiede anzitutto nella sostanziale omogeneità dei materiali che esso raccoglie. Si tratta di oltre millesettecento fogli tra disegni originali, vignette, testate, copertine a colori e in bianco e nero, oltre a rare copie di periodici del periodo bellico e documenti relativi alla corrispondenza tra i disegnatori e la redazione, che si situano cronologicamente tra l’inizio degli anni Trenta e la fine degli anni Cinquanta del Novecento e che riguardano principalmente il lavoro grafico per la testata di “Candido”.

Quattro gli illustratori rappresentati nel fondo: Giovannino Guareschi, Giovanni Mosca, Giacinto (Giaci) Mondaini e Ferdinando Palermo con una netta predominanza del primo, straordinario personaggio-chiave della vita politica e sociale italiana tra guerra e dopoguerra.

Già capo redattore e poi direttore di “Bertoldo”, periodico milanese di satira politica fondato nel 1936, Guareschi fonda nel 1946 la rivista “Candido”. La continuità più artistica che ideale delle due testate venne interrotta solo dalla prigionia in Polonia di Guareschi tra il 1943, anno della chiusura di “Bertoldo”, e il 1946, anno della nascita di “Candido”. Tale continuità è testimoniata in modo significativo dalle lunghe collaborazioni alle due testate di Giovanni Mosca e Giacinto Mondaini, rappresentati nel fondo dal segno incisivo lasciato in centinaia di vignette e illustrazioni originali.

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“Attenzione perchè se ha dato le dimissioni Pella ci metto poco a dare le dimissioni anch’io” “Candido”, n. 29, 21 luglio 1951

 


Erik Balzaretti
Guareschi nel mondo della comunicazione
Tra giornalismo e letteratura
Dal surrealismo del “Bertoldo” al Mondo Piccolo del “Candido”

Scrittore programmaticamente semplice – “Il mondo in duecento parole…” -Giovanni Guareschi ha invece avuto una carriera e un destino letterario enormemente sfaccettati e complicati. Un percorso creativo che attraversa quasi tutti i campi della comunicazione moderna (dai giornali al cinema, dalle vignette di satira alla rivista, dalla propaganda alla radio) spesso rinnovandoli o trasformandoli. Una prima crescita che fa riferimento ai filoni profondi dello ‘Strapaese’ nazionale, che si incrocia, addirittura, con i circoli metropolitani influenzati dalle avanguardie del Novecento, che ritorna, dopo, alle tappe iniziali rivisitate in chiave assolutamente personale. Senza citare i milioni di lettori e una critica, a lungo, ostile se non – il che è peggio – inesistente. Per di più, carattere forte e sanguigno, non ha mancato di eccitare analoghe passioni in chi l’ha interpretato o raccontato: a rischio, talvolta, di eccessi agiografici, amarcord nostalgici, letture banalmente attualizzate.

La complessa personalità di Guareschi, la sua prolificità creativa, il suo esporsi politicamente sempre contro, se da una lato hanno contribuito alla sua fortuna popolare, dall’altro hanno probabilmente interferito nella formulazione di un paradigma interpretativo autonomo che potesse mettere in luce la globalità dell’agire comunicativo di un autore che uno storico inglese ha di recente indicato come l’unico scrittore nazional-popolare nella letteratura italiana di questo secolo.

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“Natale 1954” “Candido” n. 52, 25 dicembre 1955;

 


Contrordine Guareschi!
La giornata di studio organizzata dalla fondazione a Palazzo Greppi
La complessa personalità di Guareschi, la sua prolificità creativa, il suo esporsi politicamente sempre contro, se da una lato hanno contribuito alla sua fortuna popolare, dall’altro hanno sicuramente interferito nella formulazione di un paradigma interpretativo autonomo che potesse mettere in luce la globalità dell’agire comunicativo del creatore di Don Camillo.
Ecco quindi l’esigenza che narrativa, giornalismo, immagine e immaginario si ricompongano nell’attività di comunicatore a tutto campo, il tutto alla ricerca di un nuovo e inusuale Guareschi.

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“Le sanguinose epurazioni dell’URRS Era un po’ stinta e le do una ripassatina di vernice rossa” “Candido”, n7, 15 febbraio 1953

 


Bibliografia di Guareschi

ELENCO IN ORDINE CRONOLOGICO DELLE OPERE DI GIOVANNINO GUARESCHI
Umoristico e con intenzioni autobiografiche.

1942 IL DESTINO SI CHIAMA CLOTILDE
Decisamente umoristico. Talvolta violentemente umoristico. Scritto con l’intenzione di tenere un po’ allegro il lettore.

1944 IL MARITO IN COLLEGIO
Umoristico, ma assai più blando di “Clotilde”. Scritto con l’intenzione di far sorridere.

1945 LA FAVOLA DI NATALE
Scritto nel dicembre 1944 quando era prigioniero in un Lager tedesco.

1947 ITALIA PROVVISORIA
Album di ricordi del dopoguerra italiano.

1948 DON CAMILLO

1948 LO ZIBALDINO
Racconti di vita familiare e storie amene.

1949 DIARIO CLANDESTINO
Ricordi speciali di prigionia.

1953 DON CAMILLO E IL SUO GREGGE

1954 CORRIERINO DELLE FAMIGLIE
Racconti di vita familiare.

1963 IL COMPAGNO DON CAMILLO

1967 LA CALDA ESTATE DEL PESTIFERO
Favola per bambini.

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“Atomital. Leva il muso odorando il vento infido…” “Candido”, n. 32, 10 agosto 1952