Mostra a cura di Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori
«La mia scrivania è un po’ come un’isola:
potrebbe essere qui come in un altro paese»
Italo Calvino
Italo Calvino è considerato sul piano internazionale uno dei maggiori scrittori italiani della seconda metà del Novecento, tradotto in oltre 45 lingue per editori di oltre 64 paesi; la sua scrittura è traslitterata in alfabeti diversi, dal cirillico, all’arabo, all’ebraico, al coreano, al giapponese, al cinese, al birmano, ed altri.
In questa mostra, promossa dal Comune di Siena, Assessorato alla cultura, Laura Di Nicola (Università La Sapienza di Roma, autrice del saggio Italo Calvino negli alfabeti del mondo. Un firmamento sterminato di caratteri sovrasta i continenti, in Copy in Italy. Autori italiani nel mondo dal 1945 a oggi, Effigie, 2009) ripercorre cronologicamente le tappe della straordinaria fortuna internazionale di Calvino: un itinerario attraverso le copertine di oltre 150 edizioni originali americane, inglesi, francesi, cubane, giapponesi, russe, tedesche, norvegesi, finlandesi, svedesi, israeliane, ceche, serbe, croate che si propone come galleria di immagini, accompagnata dalle parole e dalle riflessioni dell’Autore, che seguiva con grande trepidazione le sorti delle sue traduzioni nel mondo.
Nel 1951 viene tradotto in francese il racconto Dollars et vieilles mondaines, ma bisognerà aspettare quattro anni per la prima traduzione di un’opera, Le vicomte pourfendu, edita da Albin Michel. A distanza di quasi un decennio dal primo romanzo uscito in Italia, Il sentiero dei nidi di ragno del 1947 e dopo l’uscita delle Fiabe italiane (1956) e del Barone rampante (1957), Calvino esordisce nell’editoria mondiale: inizia una moltiplicazione di traduzioni che parte dai cataloghi editoriali argentini (del 1956 il Sentiero e il Visconte) e inglesi (del 1956 il Sentiero e del 1957 Ultimo viene il corvo); i titoli cominciano a circolare nel mondo: nel 1956 in Cina (le prime traduzioni sono racconti tradotti dal russo); nel 1957 negli Stati Uniti (Beacon Press di Boston pubblica nella traduzione già uscita in Inghilterra il Sentiero), in Germania, in Ungheria, in Polonia; nel 1959 in Yugoslavia, in Cecoslovacchia, in Russia, in Svezia, in Danimarca; nei primi anni Sessanta in Finlandia, in Bosnia, in Norvegia, in Portogallo, in Brasile, in Olanda, in Romania, in Estonia, in Giappone, in Spagna e in altri paesi. A partire dagli anni Settanta, fra le edizioni italiane delle Città invisibili, 1972 (anno in cui Erich Linder diventa l’agente diretto di Calvino) e del Castello dei destini incrociati (1973) e l’uscita di Se una notte d’inverno un viaggiatore (1979) Calvino comincia ad essere pubblicato all’estero in modo continuativo e costante, con un vasto successo e una riconosciuta notorietà.
Calvino, come ricordato, di fronte alle sue traduzioni provava un senso di estraneità, di frustrazione: per questo cercava di colmare la distanza fra la sua parola letteraria e la reinvenzione in un’altra lingua con un dialogo costante con i suoi traduttori, gli “autori” delle sue opere apocrife.
Questa mostra si colloca virtualmente all’interno del progetto Copy in Italy. Autori italiani nel mondo dal 1945 a oggi, promosso da Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori con l’obiettivo di valorizzare il ruolo svolto dalla mediazione editoriale nella promozione della cultura italiana all’estero.
Le opere esposte provengono dal fondo Agenzia letteraria internazionale conservato da Fondazione Mondadori e dalla Biblioteca Angelo Monteverdi presso l’Università di Roma – La Sapienza.
La mostra itinerante è stata successivamente allestita presso La Sapienza, Roma, Ostiglia, L’Avana.