Storia
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Fu
costituita nel 1902 da Rodolfo Arnaldo Burgisser, cattolico svizzero, e da
un gruppo di giovani redattori de «La Bandiera del popolo», giornale
cristiano democratico sotenuto dallo stesso Burgisser e dal vescovo di
Firenze Alfonso Maria Mistrangelo. La casa editrice sorse per la diffusione
della "buona stampa" e per sostenere la nascita dei circoli
cattolici secondo le indicazioni dell'enciclica Graves de communi di Leone
XIII. Il capitale iniziale era di 43.000 Lire (40.000 sottoscritte da
Burgisser e 3000 dai giovani redattori), la sede in borgo Albizi 21. La Lef
ereditò anche l'attività svolta da Antonio Ciardi-Duprè con l'Agenzia
Libraria per la diffusione della stampa cattolica. Primo direttore venne
nominato Tito Dini, già compositore tipografo e libraio presso Pustet di
Roma, che ampliò le offerte con Il catechismo sociale di Dehon e il manuale
di Patrologia di Rauschen e soprattuto iniziò la pubblicazione di una
grande opera: La storia universale della Chiesa di Hergenrother, curata in
italiano da Enrico Rosa. La realizzazione dell'edizione costò grandi
fatiche, ma permise l'affermazione della casa editrice; i complimenti
ricevuti da papa Pio X li fecero conoscere e moltiplicare le vendite.
L'anno successivo aprirono la libreria in via del Corso 3. La Lef, legata
al movimento murriano dell'Opera dei Congressi, allo scioglimento di
questi, nel 1906, si allineò al pensiero antimodernista e aderì al nuovo
movimento cattolico dell'Unione popolare. Le pubblicazioni seguirono una
sostanziale adesione alle posizioni di Pio X nei tre campi: teologico,
filosofico e sociale. Per la dottrina teologica le pubblicazioni vennero
coordinate da mons. Faraoni, per la Filosofia da padre Agostino Gemelli che
inizierà la «Rivista di filosofia neoscolastica» nel 1909 (pochi giorni
dopo «La voce») e per la dottrina sociale da Giovanni Toniolo. Padre
Gemelli, medico in quelli anni convertito al cattolicesimo, scelse per la
LEF da una parte pubblicazioni violentemente antipositiviste come L'origine
dell'uomo e le falsificazioni di E. Haeckel (1910) dall'altra saggi di
psicologia e di filosofia neoscolastica con i quali diede vita alla collana
"Biblioteca della Rivista di filosofia scolastica". La prima
guerra mondiale colse la Lef già in crisi, con elevate esposizioni verso le
tipografie, i magazzini pieni di invenduti e la scomparsa del direttore
Tito Dini. Nel 1919 si tentò il rilancio e la direzione venne affidata a
Achille Francesconi che
avvicinò Giovanni Papini che stava proprio in quel tempo vivendo la sua
"conversione". Il sodalizio venne stabilito e i due rilevarono
con 35.000 lire a testa la Lef da Burgisser e crearono la accomandita
Francesconi e Papini per la gestione della "Libreria editrice
fiorentina". Papini diede vita alla collana "Libri della
fede" che con oltre 50 titoli ripropose i grandi classici della
contemplazione e della meditazione. Lavorarono alla collana numerosi
scrittori cattolici come Tirinnanzi, Fallacara, Levasti, Giuliotti,
Bargellini, Lisi. Vennero aperte anche altre collane come "Città e
terre mistiche", "Apologetica" e "Agostiniana".
Nel 1928 la Lef si fuse con la Libreria editrice Card. Ferrari di Milano
per aumentare la penetrazione dell'editoria cattolica. La libreria aumentò
notevolemente le vendite e divenne un luogo di incontro fisso di scrittori
come Papini, Bargellini, Lisi, Betocchi, Casini, Manacorda, Manzini,
Hermet, Lucatello, Luzzi e p. Sarri che dal 1929 diedero vita alla rivista
«ll frontespizio», nata come supplemento al Catalogo della Liberia Editrice
Fiorentina illustrata con incisioni di Pietro Parigi. La Lef rafforzò
ulteriormente la presenza sul mercato con l'edizione della Bibbia in
formato di breviario e con la pubblicazioni di Lunari. Nel 1930 la Card.
Ferrari fallì e la Libreria editrice fiorentina, coinvolta nel fallimento,
fu salvata dall'avv. Serafino Borgiotti che l'acquistò dal curatore
fallimentare. L'attività della Lef dovette forzatamente ridursi, gli autori
cattolici e «ll frontespizio» passarono all'editore Vallecchi e per oltre
un decennio le uniche opere di successo furono Dante vivo di Papini e la
pubblicazione nel 1939 della rivista di Giorgio La Pira «Principi» subito
soppressa dai fascisti. Nel 1945 l'attività riprese con le pubblicazioni di
La Pira (Premesse della politica, Attesa della povera gente, Il valore
della persona umana), del giovane prete Divo Barsotti, con la presentazione
del cattolicesimo francese e della teologia di Maritain. La Libreria
editrice fiorentina si animò e comparvero nuovi frequentatori e autori
portatori di valori capaci di rinnovare profondamente il panorama culturale
e la produzione editoriale: i padri Coiro, Turoldo, Balducci, Nistri,
Bensi, Vannucci e laici come Adriani e Meucci. La Lef raccoglieva
pienamente la spiritualità religiosa fiorentina del novecento e come
sviluppo logico accettò la pubblicazione di Esperienze pastorali di don
Lorenzo Milani, un'opera di denuncia e di altissima spiritualità ed
ecumenismo. La Lef continuò coraggiosamente a pubblicare i lavori di don
Milani e della Scuola di Barbiana contribuendo a sollevare un dibattito
nazionale (e anche oltre) sulla scuola e sul militare con: Lettera a una
professoressa e L'obbedienza non è più una virtù. L'attività proseguì con
la presentazione del pensiero teologico moderno, con le biografie dei
grandi protagonisti della vicenda fiorentina del novecento: La Pira, il
card. Dalla Costa, don Facibeni e con le istanze innovatrici della
spiritualità e della religiosità come il Catechismo della Comunità
dell'Isolotto. L'esperienza evangelica della Comunità dell'Isolotto, dalla
parte degli ultimi contro i poteri costituiti, è stata raccolta in Oltre i
confini nel 1995. Negli anni novanta la Lef ha continuato l'attività sotto
la direzione di Vittorio Zani
pubblicando testi spirituali,
classici della teologia cattolica, storia locale e soprattutto della
Firenze religiosa del XX secolo. Venuto a mancare Zani nel nuovo
secolo, le figlie continuano
il tradizionale impegno culturale della casa editrice.
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Bibliografia:
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Storia
della Libreria editrice fiorentina, 1902-1992, a cura di Maurilio Adriani,
Guglielmo Amerighi, Silvano Nistri, Franca Righini, Vittorio Zani, Firenze,
Lef, 1992
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