L'archivio di Giuseppe Bottai è stato riordinato ed inventariato dagli archivisti della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Daniele Sironi e Anna Paola Montanari, con la collaborazione, durante la prima fase di riordino, di Laura Panarella. Sono così divenuti accessibili alla consultazione degli studiosi documenti di grande interesse storico: i diari personali di Giuseppe Bottai (peraltro in parte già pubblicati); i discorsi alla Camera e al Senato; documenti inerenti alla marcia su Roma; scritti e discorsi; carteggio familiare e personale. Quest'ultimo, in particolare, testimonia il ruolo culturale avuto da Bottai attraverso i suoi rapporti con le più significative personalità politiche ed intellettuali del tempo: Buzzati, D'Annunzio, Gatto, Gentile, Guttuso, Mussolini, Marinetti, Montale, Soffici, Spirito e molti altri.
Il lavoro di riordino e di inventariazione dell'archivio, costituito da circa 20.000 documenti custoditi in 71 buste, è stato realizzato secondo il metodo storico-cronologico, prestando costante attenzione ad una ricostruzione, il più possibile precisa, delle vicende biografiche e del percorso intellettuale e politico di Bottai.
L'archivio pervenuto alla Fondazione, corredato da una sommaria elencazione, era racchiuso originariamente in scatole e pacchi, il cui contenuto, però, non sempre coincideva con i rispettivi titoli riportati sul dorso. Non compariva alcuna suddivisione in fascicoli, se non per le serie "Primato" e "abc" che giungevano direttamente dalle redazioni delle riviste di cui Bottai era stato direttore e che si presentavano organizzati in una sequenza alfabetica per corrispondenti, non sempre corretta. Sequenza che è stata mantenuta secondo il principio di provenienza della dottrina archivistica. Il resto del materiale risultava soltanto sommariamente raggruppato, con notazioni manoscritte posteriori, per momenti biografici o per tipologie (ad esempio: Legione straniera; Corporazioni; Profitti di regime; certificati; agende, etc.)
Alcune carte presentano note autografe che evidenziano un qualche tentativo di sistemazione compiuto dallo stesso Bottai soprattutto per quanto riguarda i documenti inerenti la marcia su Roma e gli autografi di Mussolini.
Bottai dimostrò, invece, la massima cura nei confronti dei diari, ai quali cercò di dare, a più riprese e successivamente alla loro redazione, una sistemazione cronologicamente più corretta. Ci ha lasciato, inoltre, un elenco autografo dei suoi quaderni che rappresenta un prezioso strumento di indagine per la ricostruzione dell'ordine logico-cronologico di stesura delle sue memorie.
Nella prima fase di riordino sommario delle carte è stata redatta una schedatura generale, allo scopo di suddividere i documenti in sezioni ragionate e articolate in titoli, sotto cui è stata collocata tutta la documentazione. Durante questa operazione sono stati effettuati alcuni spostamenti all'interno dell'ordinamento sommario con l'intento di seguire dei criteri cronologici e di omogeneità, in relazione all'evoluzione storica dell'opera intellettuale e dell'attività politica ai vertici del Regime di Giuseppe Bottai, nonché della sua ininterrotta presenza nel mondo culturale italiano, fino alla fine degli anni '50.
Tenendo conto delle caratteristiche dei documenti, delle sommarie ripartizioni in cui l'archivio ci era pervenuto suddiviso e delle premesse storiche, nella seconda e definitiva fase di riordino e schedatura del fondo si è ritenuta opportuna la seguente suddivisione per sezioni: Biografia; Carriera Politico-Militare e Letteraria; Scritti, Discorsi, Articoli; Carteggio con Amici e Personalità e Familiare; In Mortem, a cui è stata aggiunta, in coda all'inventario (buste 72 e 73), una sezione denominata Microfilms e Registrazioni Audiovisive.
Tali sezioni sono state così formulate, in parte perché già indicate dallo stesso Bottai nelle sue innumerevoli annotazioni scritte ed in parte perché scaturite dall'analisi delle fasi più importanti della vita e della carriera politico-militare e letteraria di Giuseppe Bottai.
Il più problematico, dal punto di vista del riordino, è stato l'imponente carteggio, costituito da circa 13.000 documenti, che abbraccia cronologicamente quasi tutta la vita di Bottai. Mantenendo la costituzione originaria è stato riordinato secondo il criterio alfabetico per corrispondenti ed è stato suddiviso in quattro parti fondamentali: "Primato"; "abc"; Amici e Personalità; Familiare.
"Primato" e "abc" sono stati lasciati all'interno della sezione denominata Carriera Politico-Militare e Letteraria, poiché costituiscono dei momenti fondamentali della vita intellettuale e giornalistica di Bottai e perché comprendono tutta la corrispondenza che egli intrecciò in qualità di direttore con vari intellettuali, autori, giornalisti, saggisti e personalità dell'epoca. Risulta mancante, purtroppo, tutto il carteggio riguardante "Critica Fascista" che a detta di Viviana Bottai è andato perduto.
Amici e Personalità è stato invece inserito nella sezione Carteggio e comprende tutta la corrispondenza privata di Giuseppe Bottai che va dal 1914 al 1958. Queste carte ci sono pervenute già suddivise in fascicoli e custodite in cartellette azzurre sul cui dorso compaiono annotazioni manoscritte di Bottai. Pertanto, dopo averle opportunamente riordinate, secondo corrette sequenze cronologiche ed alfabetiche, si è deciso di rispettare la costituzione originaria data, probabilmente, dallo stesso produttore dell'archivio. Nel carteggio Amici e Personalità si trovano inoltre alcuni riferimenti inerenti al quindicinale "Critica Fascista".
La sezione Carteggio comprende anche tutta la corrispondenza che Bottai intrecciò con i familiari a partire dagli anni giovanili trascorsi al fronte durante la prima guerra mondiale fino a poco prima della morte avvenuta nel 1959.
Molto interessante risulta lo scambio epistolare con la moglie Nelia, sia per il periodo giovanile che offre uno spaccato delle speranze e degli ideali politici ed esistenziali di un'intera generazione, sia per gli anni '40 quando avviò una revisione critica del suo impegno politico. Alcune lettere riportano appunti manoscritti della stessa Nelia, da ricondurre a tentativi di riordino in anni successivi alla morte del marito. Moltissime di queste carte, inoltre, sono scritte su recto e verso e molto spesso a rovescio a partire dall'ultima pagina, creando a volte non pochi problemi d'interpretazione.
Sono state inoltre istituite tre diverse appendici in cui hanno trovato posto alcune note biografiche redatte dalla moglie Nelia; articoli con annotazioni manoscritte di Bottai; carteggio dei familiari con diversi corrispondenti contenenti numerosi riferimenti allo stesso Bottai.
Fra i documenti, sicuramente più importanti di tutto l'archivio, sono da considerare i diari autografi che abbracciano un arco cronologico che va dal 1914 al 1948 cui si devono aggiungere tre quaderni di appunti raccolti dallo stesso Bottai sotto la dicitura "Zibaldone". A questi scritti Giuseppe Bottai ha affidato, giorno per giorno, il resoconto della sua esperienza umana, culturale e politica. I diari, collocati all'interno della sezione "Scritti, Discorsi, Articoli", sono stati suddivisi in due gruppi, secondo l'ordinamento indicato dal già citato elenco lasciatoci da Bottai: il primo gruppo, che comprende i quaderni che vanno dal 1914 al 1924, è stato riordinato cronologicamente per serie annuali con numerazione progressiva e distinta all'interno di ogni anno; il secondo gruppo, che comprende i quaderni che vanno dal 1928 al 1948, è stato invece riordinato secondo una sequenza numerica progressiva dal n.1 al n.31 (i quaderni n.13, n.16, n.18 risultano perduti).
Al termine dei lavori di riordino è stato redatto l'inventario, strutturato secondo il titolario già definito durante le precedenti operazioni di analisi e schedatura di tutti i documenti. La quanto mai varia e complessa fenomenologia del materiale riordinato ha obbligato a diverse redazioni dell'inventario stesso e a ripercorrere più volte i tortuosi itinerari indicati dai documenti.
Si è cercato di raggiungere nell'inventario un adeguato livello di esaustività attraverso la formulazione di un'unica tipologia descrittiva, verificando di volta in volta l'idoneità dei criteri di classificazione adottati ed attuando continuamente, ove necessario, rettifiche e adeguamenti, pervenendo al seguente schema che, sostanzialmente, è lo stesso per ogni fascicolo:
a) Intestazione
b) Estremi cronologici
c) Tipologia dei documenti
d) Numero delle carte che costituiscono il fascicolo
e) Allegati
f) Eventuali annotazioni
g) Numerazione progressiva della busta e del fascicolo.
All'interno della descrizione di ogni fascicolo l'ordine è strettamente cronologico.
Il riordino e la valorizzazione di questo prezioso archivio si devono all'iniziativa e alla sensibilità di Cristina Mondadori e di Luca Formenton, rispettivamente Presidente e Vicepresidente della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, allo storico Giordano Bruno Guerri e a Gianluigi Mariani, allora coordinatore della Fondazione, che nel 1991 ne proposero il progetto ai figli di Bottai, Viviana, Bruno e Maria Grazia.
Un ringraziamento particolare a Viviana Bottai la cui sollecita collaborazione si è rivelata fondamentale nel colmare le lacune documentarie mettendo a disposizione degli archivisti la sua preziosa memoria storica.
Segrate, 31 marzo 1995.
Daniele Sironi
Anna Paola Montanari
Note:
Simboli grafici e abbreviazioni
antec.e = antecedente
antec.i = antecedenti
B. = busta d'archivio
b. = busta da lettera
bb. = buste da lettera
c. = carta
cc. = carte
ds. = dattiloscritto/a
dss. = dattiloscritti/e
f. = fascicolo
ms. = manoscritto/a
mss. = manoscritti/e
num. orig. = numerazione originale
p. = pagina
pp. = pagine
r. = retto
s.d. = senza data
suss.e = susseguente
suss.i = susseguenti
v. = verso
[...] = integrazione estrinseca
Bibliografia:
G. Bottai, La Carta del Lavoro, Edizioni di "Il Diritto del Lavoro", Roma, 1927.
G. Bottai, Il Consiglio nazionale delle Corporazioni, Milano, Mondadori, 1930.
G. Bottai, L'ordinamento corporativo, Milano, Mondadori, 1936.
G. Bottai, La Carta della scuola, Milano, Mondadori, 1939.
G. Bottai, La politica delle arti. Scritti 1918-1943, Roma, Editalia, 1992.
S. Cassese, Un progammatore degli anni trenta. Giuseppe Bottai, in La formazione dello stato amministrativo, Milano, Giuffrè, 1974.
R. De Felice, Mussolini il duce. Lo Stato totalitario 1936-1940, Torino, Einaudi, 1981.
R. De Felice e R. Moro (a cura di), Giuseppe Bottai - Don Giuseppe De Luca. Carteggio 1940-1957, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1989.
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R. Gentili, Giuseppe Bottai e la riforma fascista della scuola, Firenze, La Nuova Italia, 1979.
G.B. Guerri, Giuseppe Bottai, un fascista critico, Milano, Feltrinelli, 1976.
F. Malgeri (a cura di), Giuseppe Bottai e "Critica Fascista", S. Giovanni Valdarno, Landi, 1980.