Storie avventurose di libri necessari
Domenico Scarpa, salernitano, è docente a contratto all'Orientale di Napoli, critico letterario, insegnante di scrittura creativa, traduttore. Scrive per «il manifesto» e «La Stampa» e fa parte del comitato editoriale de «L?Indice».
Gli undici saggi che compongono il volume sono una curiosa esplorazione della letteratura e dei classici condotta da un investigatore del ventunesimo secolo. L?autore racconta le avventure dei libri, ma anche di chi li ha scritti, e per riuscire a farlo ricorre a carte d'archivio, a documenti inediti, a lettere private, a scritti dimenticati o nascosti dagli autori stessi. Si parte dal più bel libro di avventure di tutti i tempi, L'isola del tesoro. E si prosegue con Domenico Rea e Corrado Alvaro. Vedremo quali nessi invisibili sussistano tra Beckett & Borges (e tra Fruttero & Lucentini che li hanno introdotti in Italia), e che cosa Fortini e Vittorini videro sbarcare a Bocca di Magra insieme con Marguerite Duras. Da Calvino, da Fenoglio, da Meneghello, impareremo ad apprezzare le differenze di stile che ci sono tra una pistola, un mortaio e un fucile mitragliatore per chi sta rischiando la vita nella guerra civile. O magari ci limiteremo a litigare come Sciascia fece con Stendhal, o Parise con Darwin. Oppure, per raccontare la lotta che uno scrittore combatte sempre con se stesso, dovremo indagare sulla virgola ebraica intessuta nella scrittura di Bassani, riportare alla luce il passato di critico d?arte di Mario Soldati, partecipare alla contesa tra Primo Levi e Manganelli sullo scrivere chiaro e lo scrivere oscuro.