La difficile arte del banchiere
Dopo il commissariamento della Banca d’Italia nel ’44, Luigi Einaudi venne nominato governatore il 5 gennaio 1945, quando l’Italia era ancora divisa in due ed era un campo di battaglia. Einaudi era un economista noto per il rigore morale, per i ragionamenti limpidi e lineari, per il linguaggio chiaro e comprensibile al largo pubblico.
Gli articoli contenuti in questo volume sono stati pubblicati sul "Corriere della Sera" tra il 1913 e il 1924, ma la loro lettura è utile per riflettere sui problemi d'oggi. Per Einaudi l'attività del banchiere non può essere scienza; è piuttosto un'arte difficile e rari sono gli uomini in grado di esercitarla. Il banchiere deve essere in grado di valutare simultaneamente la capacità e l'onestà degli imprenditori affidati, le loro specifiche decisioni, le prospettive delle diverse imprese e dei rami d'industria. Gli scritti riflettono il momento di difficoltà eccezionale del primo dopoguerra, il fallimento della Banca di Sconto, la crisi del Banco di Roma e di altri istituti.
La prospettiva che si ritrova in ogni pagina è quella in favore della collettività e dell’interesse generale.
Il volume è una riedizione di una precedente raccolta di scritti pubblicata nel 1993. I primi due capitoli contengo gli articoli riguardanti il risparmio. Il terzo capitolo raggruppa gli articoli relativi ai salvataggi bancari. Il quarto, insieme al celeberrimo Banche con aggettivi, raccoglie altri due articoli che sono sembrati esemplari della capacità di Einaudi di esporre in parole semplici le questioni bancarie.
Completano i testi, fra l'altro, un Glossario, le Note al testo e l'Indice delle opere, delle leggi e dei documenti citati da Luigi Einaudi.