L'editoria italiana nel decennio francese
I saggi raccolti in questo volume, pur non avendo l'ambizione di rappresentare una storia organica e definitiva dell'editoria nel Decennio francese (1806-1815), possono fornire un significativo contributo al dibattito che si è sviluppato intorno ad uno dei periodi storici più difficili e tormentati della nostra penisola.
Anni in cui ai continui e cruenti rivolgimenti militari si affiancano profondi cambiamenti istituzionali, forti tensioni sociali e innovative esperienze politiche e culturali. L'incidenza di questi mutamenti sarà diversa da Stato a Stato e dipenderà sia dalla durata dell'influenza francese che dalla situazione entro cui si sarebbe innestata. Tutti i territori coinvolti dalle innovazioni introdotte dalle leggi napoleoniche conosceranno delle tracce non trascurabili nelle normative dei governi restaurati e nello stesso costume culturale. Dalla promulgazione del decreto napoleonico del 1810 al tema dell'ampliamento dell'alfabetizzazione, dal rafforzamento delle aziende tipografiche più dotate di capitali e tecnologia alla maggiore concentrazione delle case editrici, al significativo ridimensionamento della tipografia veneziana, farà da contraltare il rafforzamento di Milano e in parte di Torino, l'emergere di Firenze e le contraddittorie realtà di Napoli, Roma e della Sicilia.