La famiglia Manzoni
Pubblicato nel 1983, il libro esce in una nuova edizione a cura di Salvatore Silvano Nigro.
Nella sua prefazione"Paesaggi popolati di facce" - quasi un romanzo nel romanzo - Nigro racconta la storia e i retroscena editoriali di un'opera che è la storia di una grande famiglia ricostruita attraverso gesti e sentimenti quotidiani senza nulla concedere agli espedienti di finzione. Non è però un saggio, ma un romanzo-conversazione: un'alternativa, genialmente audace, al genere romanzo storico praticato e nello stesso tempo contestato dall'iniziatore del romanzo italiano.
Infatti Natalia Ginzburg così parlava del suo lavoro: «Ho tentato di rimettere insieme la storia della famiglia Manzoni; volevo ricostruirla, ricomporla, allinearla ordinatamente nel tempo. Avevo delle lettere e dei libri. Non volevo esprimere commenti, ma limitarmi a una nuda e semplice successione di fatti. Volevo che i fatti parlassero da sé. Volevo che le lettere, accorate o fredde, cerimoniose o schiette, palesemente menzognere o indubitabilmente sincere, parlassero da sé... Il protagonista di questa lunga storia famigliare non volevo fosse Alessandro Manzoni. Una storia famigliare non ha un protagonista; ognuno dei suoi membri è di volta in volta illuminato e risospinto nell'ombra. Non volevo che egli avesse piú spazio degli altri; volevo che fosse visto di profilo e di scorcio, e mescolato in mezzo agli altri, confuso nel polverio della vita giornaliera. E tuttavia egli domina la scena; è il capo-famiglia; e gli altri certo non hanno la sua grandezza. E d'altronde egli appare piú degli altri strano, tortuoso, complesso...»