Giorgio Manganelli
o l’inutile necessità della letteratura
Roma
: Carocci editore
, 2016
263 pp.
ISBN: 978-88-430-8461-6
€ 25
«Il vocabolario di 3000 parole con cui noi viviamo la nostra vita quotidiana è per l'appunto quel tipo di vocabolario che ci consente di non avere esperienze, [...] mentre le esperienze esterne che vanno dall'amore, alla morte, o tutti gli interrogativi che noi ci poniamo sono esperienze che lacerano anche la nostra coerenza e, diciamo, la nostra "pace linguistica".» Giorgio Manganelli
Protagonista della vita intellettuale del secondo Novecento, impegnato su più fronti come traduttore, recensore, corsivista, consulente editoriale, e per alcuni anni anche professore di Letteratura, Giorgio Manganelli (1922-1990) è stato scrittore unico per l'originalità con cui ha rivisitato i generi letterari e per la sorvegliata intensità espressiva dei suoi testi.
Prendendo le mosse da alcuni nodi della biografia, il volume ripercorre i diversi capitoli della sua produzione: i momenti teorici dedicati al gesto sacro e menzognero dello scrivere (e del leggere); la sperimentazione e le provocazioni delle pagine creative; lo sguardo sul reale dei corsivi e dei racconti di viaggio. Ne emerge il ritratto di un autore che, nutrito dell’«amara sapienza dell’ombra», ha saputo trasformare la fatica dell’esistere nel gesto rituale da offrire al dio ridicolo e sconcio della Letteratura, e con lui ridere di sé e del mondo.
collana
Sfere