Giuseppe Dosi
In questo saggio a più voci studiosi e archivisti raccontano la storia di un personaggio importante nella storia della Polizia italiana, attivo nel periodo dagli anni Venti agli anni Cinquanta del secolo scorso: Giuseppe Dosi, nato a Roma il 28 dicembre 1891 e morto novantenne nel 1981.
Dosi fu un poliziotto la cui vicenda professionale ebbe risvolti molto singolari ed affascinanti, specie nel periodo tra il 1913 e il 1956. Fu maestro dei travestimenti, capace di ingannare anche Gabriele D'Annunzio, coraggioso investigatore sul caso Girolimoni, "teste" chiave nel processo contro i nazisti a Roma dopo la Liberazione, poi ancora inventore dell'Interpol italiana.
Uomo di cultura e artista, amante del teatro e della scienza, nella sua avventurosa esistenza seppe coniugare la vocazione artistica con quella di poliziotto, indirizzando sempre il suo operato alla ricerca della verità, anche la più scomoda. Osteggiato dai potenti ottusi che non potevano governarlo e cercarono di limitarne l'azione, conobbe la sospensione, il carcere e addirittura il manicomio, ma anche la piena riabilitazione con la caduta del fascismo, e fu il grande traghettatore dell'attività di polizia nei tempi moderni.
Il volume è corredato da un ricco apparato fotografico e dalle biografie degli autori dei testi.
Per il suo contributo Ennio Di Francesco si è avvalso di documenti conservati presso la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori.