Il catalogo è questo
Se esiste, ed esiste, un fascino dell'opera prima, nel caso del libro di poesia raggiunge il suo culmine. Tanto più che spesso il libro in oggetto è un'edizione povera, in pochissime copie, magari autoprodotta o pagata dal poeta, talvolta persino incresciosamente passata sotto il (momentaneo) silenzio della critica. Ma il primo libro di versi, sia esso ancora "giovanile" oppure clamorosamente già compiuto e definivo, è in ogni caso il timbro chiaro e netto di qualcosa di nuovo. Un qualcosa con cui il poeta farà i conti per tutto il resto della vita e che è destinato a diventare il per nulla oscuro oggetto del desiderio del collezionista.
Attraverso le avventure e le disavventure editoriali di venti opere prime di alcuni fra i più noti poeti contemporanei, l'autore ci offre uno spaccato sull'editoria italiana fra gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso e un indicativo ventaglio di nomi per unaa collezione lungimirante.