Gadda
Il linguaggio, la creazione linguistica e la decodificazione del valore segnico sono da sempre punti cruciali della critica letteraria.
Tra le molte possibilità di ricerca che il Novecento italiano apre all'esegesi contemporanea, quella sul linguaggio di Carlo Emilio Gadda è una delle più ardue e prolifiche che un critico possa affrontare.
Con un?indagine in cinque atti, Stefano Agosti interroga l?opera gaddiana nell'intento di portare alla luce il grande magma di significazioni che, sotterraneamente, la attraversa.
Soprattutto nel Pasticciaccio ? un caso unico nella letteratura italiana e, più estesamente, europea ? le escursioni linguistiche dell?autore virano verso il massimo grado, frantumando le leggi grammaticali e sintattiche, contravvenendo all?equilibrio dei generi, e spingendo la voce narrativa fino alla sua dissipazione.
La "voce" di Gadda diventa il luogo di una parola infinitamente plurale, mobile, diffratta, intrecciata e sovrapposta ad infinite parole e, per ciò stesso, liberamente e incessantemente creativa: vale a dire, senza direzione e senza origine, sottoposta alla pulsione del senso e non alle istanze del significato.