Egisto Corradi (Parma, 22 maggio 1914 - Milano, 25 maggio 1990) fa le prime esperienze da giornalista intorno ai vent'anni: impiegato e studente universitario di giorno e redattore �abusivo� in �Gazzetta di Parma� di notte. Si laurea in economia e commercio e inizia l'attivit� di giornalista alla �Gazzetta� prima di passare al �Corriere della Sera�. Testimone di alcuni dei pi� significativi avvenimenti dei trent'anni successivi al secondo conflitto mondiale, � inviato speciale in Ungheria nel 1956, nel Congo, in Vietnam, in Cecoslovacchia nel 1968, in Afghanistan. In Italia � testimone di eventi come il disastro del Vajont e il terremoto del Belice. Nel 1973 lascia il �Corriere della Sera� per �Il Giornale� di Montanelli.

Il volume, a cura di Franco Contorbia, presenta cinquantanove articoli, dall'Italia, dall'Europa, dall'Africa, dal Medio Oriente e dall'Asia: il meglio di non poche migliaia di pezzi scritti per il �Corriere� in quasi trent'anni di lavoro, dal 1945 al 1974.�

La scelta dei pezzi evidenzia gli snodi rappresentativi di questo percorso: ogni articolo corrisponde a un fotogramma, in grado di introdurre anche il lettore contemporaneo nel vivo degli eventi di allora. L?occhio del giornalista si immedesima nel paesaggio e nell?umanit� descritti; la sua prosa, senza abbandonarsi a slanci lirici o riverberi impressionistici, si distende in una nuda espressivit�: in questo equilibrio fra l?osservatore e l?oggetto risiede tutt?oggi il valore esemplare degli scritti di Egisto Corradi.