Giovanni Testori e Luchino Visconti. L'Arialda 1960
Milano
: Scalpendi Editore
, 2015
124 pp.
ISBN: 978-88-8954-686-4
€ 25,00
In allegato un CD con le musiche originali di Nino Rota e la registrazione audio dello spettacolo
Ci sono opere che sanno diventare dei "casi", esprimendo il proprio tempo e insieme proiettandosi oltre. "L'Arialda" di Giovanni Testori e Luchino Visconti è una di queste.
La doppia paternità non deve stupire dal momento che l'argomento di questo saggio è uno spettacolo teatrale, appunto l'ormai leggendaria "Arialda" che, scritta da Testori, diretta da Visconti, recitata dalla compagnia Morelli-Stoppa, debutta il 22 dicembre 1960 all'Eliseo di Roma, preceduta e seguita da intensissime polemiche per la sua presunta oscenità.
Grazie alla documentazione conservata presso il Museo dell'Attore di Genova, il volume - realizzato in collaborazione con il Museo Biblioteca dell'Attore - ricostruisce questa storica messinscena.
Prima bloccata dalla censura ministeriale, tagliata, rielaborata e infine autorizzata, ma solo per i maggiori di 18 anni, "L'Arialda" fa una cinquantina di repliche a Roma per poi venire definitivamente affossata a Milano, dopo una sola recita, nel febbraio 1961, dallo stesso giudice che aveva già censurato il film "Rocco e i suoi fratelli".
Gli scatti fotografici che corredano il testo, da cui traspare il lavoro della regia e degli attori, mostrano quella tensione tra antico e moderno che è alla base dello spazio realizzato da Visconti, forse alla sua più bella prova anche come scenografo.
Nel CD allegato sono riprodotte le musiche originali di Nino Rota e la traccia audio dello spettacolo viscontiano, fino ad oggi inedita.
Il libro con i suoi materiali - pagine del copione, foto di scena, musiche, audio - permette un esperimento di ideale rimessa in scena dell'opera.
Tra il materiale consultato figurano anche documenti conservati nell'Archivio Testori, presso Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori.
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Rimessa in scena