Libri ricevuti

Lucio Gambetti

A proprie spese

Piccole vanità di scrittori illustri
Copertina del libro
Milano UNICOPLI2015
90 pp.
ISBN: 978-88-400-1813-3
€ 10,00
Un piccolo saggio che mette in fila tutti i libri pubblicati a proprie spese. 
Svevo si pagò tre romanzi. Whitman e Pound le prime poesie. Lewis Carroll la sua "Alice". Infatti la loro opera prima, quando erano per lo più degli conosciuti, è uscita a loro spese. Hanno pagato denaro sonante a un editore, o quantomeno a un tipografo.
Al di là della differente qualità dei prodotti, è possibile, anzi probabile, che il processo che porta l'autore di un testo al desiderio di vederlo pubblicato abbia esattamente la stessa natura per tutti coloro che scrivono. Tra i sentimenti di ogni autore quello che prevale è la vanità, tanto che che gli anglosassoni definiscono "vanity publishing" le edizioni a pagamento.
Le storie di autori celebri alle prese con le loro prime opere che Gambetti racconta hanno probabilmente molto in comune con quelle di autori ignoti, loro contemporanei, che non è stato possibile raccontare. Sono storie che riguardano il rapporto di ogni scrivente con la propria opera creativa. 
Un altro percorso possibile della storia dell'editoria, degli autori e dei loro libri. 
Nella prefazione Andrea Kerbaker, che di storia dell'editoria se ne intende, invita a non seguire l'esempio di quegli illustri precedenti. Niente scorciatoie, tenete a freno la vanità, gli editori-editori possono sbagliare ma non resta che fidarsi: «Con un po' di pazienza, tutti questi autori avrebbero trovato la loro collocazione».
Belle illustrazioni di copertine delle opere prime completano il testo.


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Le quinte