Libri ricevuti

I promessi sposi d'autore.

Un cantiere letterario per Luchino Visconti
Copertina del libro
A cura di  Salvatore Silvano Nigro, Silvia Moretti
Palermo Sellerio2015
192 pp.
ISBN: 978-88-389-3178-9
€ 16,00
Nel 1954 la casa di produzione cinematografica Lux film invia una lettera circolare ad una serie di intellettuali italiani chiedendo loro un parere su una eventuale e prossima realizzazione di un adattamento cinematografico de I Promessi sposi.
L'occasione fornita da una nuova traduzione inglese del romanzo, realizzata da Archibald Colquhoun, che di Manzoni si era innamorato quando era in servizio in Italia con l'esercito alleato nella Seconda Guerra mondiale. La traduzione aveva avuto, in Inghilterra ma anche negli Stati Uniti un successo inaspettato; e aveva motivato la Lux a insistere sul progetto di un film moderno e internazionale, tale da restituire all'Italia il suo classico per antonomasia e da far conoscere al mondo un capolavoro meno conosciuto di quanto meritasse.
A rispondere alla lettera della Lux Film ci sono alcuni tra i pi grandi intellettuali italiani dell'epoca: Moravia, Soldati, Bacchelli, solo per citare i nomi pi noti. Il ?trattamento? alla fine viene affidato a Giorgio Bassani, con Emilio Cecchi a fare da garante di un progetto che si annuncia grandioso e rivoluzionario.Il regista prescelto Luchino Visconti.
Il film non verr mai realizzato: troppo complesso, troppo articolato, probabilmente impossibile.Ma a Visconti il progetto manzoniano rimarr sempre in testa, se ancora nei primi anni Sessanta del secolo scorso, alle soglie de "Il Gattopardo", girava un provino con Sophia Loren per un film incentrato sulla vicenda della Monaca di Monza.
Le carte del caso Manzoni sono in gran parte sopravvissute. Finalmente recuperate negli archivi, ordinate e contestualizzate, costituiscono l?ossatura di questo libro curato da Salvatore Silvano Nigro e da Silvia Moretti. I due autoriricostruiscono, allegando un corposo dossier documentario, una vicenda che chiama in causa i maggiori intellettuali del secondo dopoguerra.
Epongono al lettoreuna domanda: chi meglio di Visconti avrebbe potuto dar luce alla concretezza del barocco milanese descritto da Manzoni?

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La nuova diagonale