Sessant'anni fa il settimanale «Candido» di Giovannino Guareschi pubblicava due lettere datate gennaio 1944 e firmate da Alcide De Gasperi, in cui si esortavano gli angloamericani a bombardare Roma affinché il popolo si sollevasse e si unisse alla lotta partigiana.
La polemica che ne scaturì, condotta sulle colonne di quotidiani e settimanali dell'epoca, si rivelò furibonda. C'era una sola domanda a cui nessuno sembrava rispondere in maniera convincente: De Gasperi le aveva davvero scritte, quelle lettere? Un'accusa infamante che si risolse, nel 1954, con l'assoluzione dello statista da parte del tribunale di Milano che, senza avvalersi di alcuna perizia grafologica, sentenziò che quelle lettere erano dei falsi. Guareschi fu condannato a un anno di reclusione, ma rinunciò a ricorrere in appello e varcò le porte del carcere. Ne uscì duramente provato e anche De Gasperi subì il contraccolpo della vicenda.
A sessant'anni di distanza, Mimmo Franzinelli ha scrupolosamente analizzato una vasta documentazione inedita (conservata negli archivi di Alcide De Gasperi, di Giovannino Guareschi e di Giorgio Pisanò) e ha provato a ricomporre i pezzi di una storia inquietante che rappresenta uno dei primi e più insidiosi casi di inquinamento della vita pubblica repubblicana. A emergere è il piano segreto di un gruppo neofascista che avrebbe ideato e fatto costruire gli apocrifi per gettare discredito su De Gasperi. 

Conclude il libro un saggio della grafologa giudiziaria Nicole Ciccolo che dimostra inoppugnabilmente le manipolazioni, svelando le tecniche utilizzate dai falsari.