Gianfranco Casaglia, biografo di Giulio Caprin, ha raccolto in questo volume le lettere che il poeta Caprin scrisse dal 1935 al 1957 a Marino Moretti, prolifico scrittore e poeta crepuscolare romagnolo.
Dopo la prima guerra mondiale, i due intellettuali collaborarono con il �Corriere della Sera� dove ebbero un carissimo amico comune, Giuseppe Antonio Borgese.
Fu in quegli anni che ebbe inizio un'amicizia, dapprima solo epistolare e poi personale, che accompagn� i due letterati fino alla morte di Caprin, avvenuta nell'agosto 1958. Un'amicizia costellata da viaggi, incontri, incursioni nel mondo letterario dell'epoca.
Sempre puntuali, quasi una risposta alle aspettative del destinatario, sono i giudizi critici di Caprin sulle opere di Moretti.
Rari i commenti, anche se molto positivi, di Marino Moretti sui lavori dell'amico.
�