Ezio d’Errico: paura e fascinazione
Dei tre, quattro autori più importanti nella storia del poliziesco italiano degli anni Trenta (Varaldo, De Angelis, D?Errico, Spagnol) Ezio D?Errico (1892-1972) e Tito Antonio Spagnol occupano ancora gli ultimi posti in questa classifica. Eppure il fenomeno D?Errico non è meno notevole del fenomeno Varaldo. E soprattutto la scrittura di D?Errico non è meno interessante di quella di De Angelis.
Nell'?introduzione al volume Loris Rambelli parla degli accenti gaddiani presenti nella prosa di D?Errico. I saggi dello stesso Rambelli che seguono (scritti o per introdurre ristampe di gialli derrichiani o per riviste letterarie o di genere come «Delitti di carta») contengono riflessioni sulla sua scrittura, particolarmente nei romanzi gialli, che dimostrano come l'opera di questo autore considerato «eclettico» sia invece unitaria e riconducibile a costanti facilmente individuabili.
In appendice, un?interessante cronologia racconta attraverso lettere e documenti la lunga e operosa vita di D'Errico. A conclusione, oltre alla riproduzione di alcuni dipinti dello scrittore, è riportata la bibliografia dei gialli e dei radiodrammi e gli articoli su ?la fortuna critica della produzione poliziesca?.