Nel 1778 Gaspare Gozzi lamentava la presenza di molti venditori che assediavano le strade e le botteghe di Venezia �con libri alla mano�. La citazione mette in evidenza una tipologia di vendita complementare alla bottega di libri o ai librai; il materiale a stampa era venduto anche fuori dalle botteghe. Chi erano i venditori e quali libri avevano in mano?
Da questa riflessione nasce l'indagine temporale e geografica del fenomeno proposta da questo saggio, che analizza la produzione, vendita e distribuzione di libretti di pi� lunga durata e dai molteplici usi e riusi, fabbricati in economia con materiali di scarsa qualit� e particolari accorgimenti editoriali nella Repubblica di Venezia dal XVII al XVIII secolo. I libri "per tutti", diremmo oggi.
L'analisi delle norme e delle contraffazioni, ricostruite attraverso le fonti documentarie e bibliografiche dell'epoca, ha permesso di esaminare quali prassi editoriali erano condivise da queste stampe, quali libri giungevano tra le mani delle persone meno istruite o alle orecchie degli analfabeti e quali caratteristiche materiali, formali e contenutistiche guidavano ed influenzavano la ricezione. Banchettisti, cestisti, ciechi, saltimbanchi e persino fruttivendoli contribuirono in et� moderna a rendere la stampa parte dell'ordinaria quotidianit�.