L’alba dei libri
Quando Venezia ha fatto leggere il mondo
Milano
: Garzanti
, 2012
209 pp.
ISBN: 978-88-11-68208-0
€ 22,00
"A Venezia, nei primi decenni del Cinquecento, oltre al libro nasce il business dell'editoria".
Nella grande metropoli europea - perché all'epoca solo Parigi, Venezia e Napoli superavano i 150.000 abitanti - hanno visto la luce, oltre al Talmud e al primo Corano in arabo, anche il primo libro di musica stampato con caratteri mobili, il primo trattato di architettura illustrato, il primo libro di giochi con ipertesto a icone, il primo libro pornografico, i primi trattati di cucina, medicina, arte militare, cosmetica e i trattati geografici che hanno permesso al mondo di conoscere le scoperte di spagnoli e portoghesi al di là dell'Atlantico. Venezia era una multinazionale del libro, con le più grandi tipografie del mondo. Aldo Manuzio è il genio che inventa la figura dell'editore moderno.
Prima di lui gli stampatori erano solo artigiani attenti al guadagno immediato, che riempivano i testi di errori. Manuzio si lancia in progetti a lungo termine e li cura con grande attenzione: pubblica tutti i maggiori classici in greco e in latino, ma usa l'italiano per stampare i libri a maggiore diffusione. Inventa un nuovo carattere a stampa, il corsivo. Importa dal greco al volgare la punteggiatura che utilizziamo ancora oggi.
Alessandro Marzo Magno, giornalista e storico veneziano, racconta la straordinaria avventura imprenditoriale e culturale della prima industria moderna. Perché nei primi magici decenni del Cinquecento a Venezia si inventa quasi tutto ciò che noi conosciamo del libro e dell'editoria. La Serenissima resterà la capitale dei libri finché la Chiesa, che considerava la libertà di stampa un pericolo, non riuscirà a imporre la censura dell'Inquisizione. E la libertà di stampa cercherà nuovi rifugi nell'Europa del Nord.
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