Le�grandi esposizioni universali, �stupide� secondo Marx, �luoghi di pellegrinaggio al feticcio merce� secondo Benjamin, soggetti di un vero e proprio �delirio del XIX secolo� secondo Flaubert, rappresentano uno dei principali canali di diffusione e di pubblicizzazione dei valori�dell'espansione industriale�nell?Ottocento. Questi giganteschi fenomeni di mobilitazione di uomini e risorse toccavano tutti gli strati della popolazione, contribuendo a sopire le iniziali tendenze anti-industrialiste. Attraverso i rapporti scritti che gli operai italiani, inviati in visita alle esposizioni, redigevano alla fine del loro viaggio, le macchine appaiono di volta in volta �fate� benefiche o �mostruosi meccanismi�.�L'adesione al progresso, critica e avvertita, che emerge�dai loro racconti�contribuisce ad arricchire�la conoscenza della cultura del lavoro nel periodo della seconda rivoluzione industriale.�

Anna Pellegrino, dottore in ricerca dell'Istituto Universitario Europeo di Firenze, lavora come assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Storia dell'Universit� degli Studi di Padova.