Meno letteratura, per favore!
In questo pamphlet l'autore esprime un'educata critica all'uso della "narrazione" per raccontare un fatto, divulgare una materia, far conoscere la realtà. L'informazione che diventa letteratura. E che, così facendo, svuota la letteratura del suo potenziale utopico e perturbante. Fatta eccezione per alcune isole di scrittori dal particolare ritmo narrativo e di lettori-individui, mossi dalla loro personale curiosità.
A sostegno della sua opinione, scrive La Porta: «Credo che a distinguere l'opera letteraria autentica sia la lingua, non importa se sperimentale o tradizionale. Ma si deve sentire che lotta contro un limite, che fa attrito contro qualsiasi cosa che non controlliamo, sia la società fuori di noi o i demoni della nostra interiorità».
Filippo La Porta è docente universitario, critico e saggista. Collabora con numerose testate giornalistiche, fra cui il «Corriere della sera», «Il Riformista», «Il Messaggero».