Roma 1-2-3 dicembre 1988: Atti del convegno
«Non sono uno storico della letteratura, non ho altro per aprire questo convegno di studi su Giacomo Debenedetti che la profonda amicizia che mi unì a lui dagli anni della prima giovinezza, a Torino, e durò fino al giorno della sua morte. Questo convegno ha per me anche un significato espiatorio che, come docente di questa Università, non posso tacere. Giacomo insegnò in questa Facoltà per più di vent’anni come incaricato; del suo memorabile insegnamento sono prova i libri tratti dalle sue lezioni e l’alto livello del lavoro dei suoi scolari. Eppure ripetutamente gli fu negato l’ordinariato e i concorsi che glielo negarono rimangono pagine ingloriose, per non dire vergognose, dell’Università italiana.»
Tratto da “Introduzione ai lavori” di Giulio Carlo Argan