De Agostini, un secolo dopo. Intervista a Pietro Boroli

Editore oggi internazionale ma con forti radici italiane, De Agostini rappresenta un esempio di imprenditoria familiare che ha saputo diversificarsi con un piano di sviluppo di ampio respiro. Il segreto del successo di questa importante realtà editoriale viene identificato dal suo presidente, Pietro Boroli, nel rigore scientifico coniugato con la capacità di divulgazione. Con due obiettivi chiave: innovazione e internazionalizzazione.
 
Chi non associa atlanti e mappe all’istituto Geografico De Agostini alzi la mano. Forse però non tutti sanno che la prestigiosa editrice novarese ha più di cent’anni. E, a questa veneranda età, appare in ottima salute. Fondato a Roma nel 1901 dal geografo Giovanni De Agostini, De Agostini Editore è oggi un’azienda di respiro internazionale e ha ampliato la propria offerta al di là delle carte geografiche che lo hanno reso famoso: periodici, enciclopedie, corsi di lingue, manuali scolastici, sussidi didattici e quant’altro. Lo slogan della casa editrice, in occasione del centenario del 2001, è stato «Dall’inchiostro alla rete», a sottolineare i mutamenti epocali che l’istituto ha attraversato e le nuove sfide che lo aspettano. Con Pietro Boroli, presidente di De Agostini Editore S.p.A., parliamo del presente e del futuro di questa importante realtà editoriale del nostro paese.
 
Dottor Boroli, quali sono attualmente le principali attività editoriali di De Agostini?
De Agostini Editore S.p.A. edita in 13 lingue e in oltre 30 paesi, ha responsabilità di coordinamento e di gestione strategica, in Italia e nel mondo, di tutte le realtà operative del Gruppo De Agostini nel settore editoriale, organizzato in Mestieri: Collezionabile (opere in serie vendute nelle edicole), Vendite per Corrispondenza (prodotti editoriali e non consegnati via posta), Grandi Opere di Cultura Generale (enciclopedie, dizionari, opere monografiche e classici, nel canale delle vendite dirette), Libri e Cartografia (libri illustrati, guide turistiche, atlanti e carte geografiche, prevalentemente in libreria), Scuola (manuali, testi e schede didattiche per le scuole di ogni ordine e grado), Periodici jmagazines specializzati nei poli cultura, tempo libero e nautica).
 
Come opera concretamente De Agostini Editore?
Attraverso diverse società e joint-ventures: Editions Atlas, centro di eccellenza dell’area di affari Vendite per Corrispondenza, operante in paesi di lingua francese, tedesca, olandese e in paesi orientali; Utet, casa editrice fondata nel 1855, specializzata in grandi opere reference e di cultura generale; Pianeta De Agostini, joint-venture che gestisce attività editoriali nei paesi di lingua spagnola e portoghese; M-dis Distribuzione Media, attiva nella distribuzione nazionale di prodotti editoriali e non. Non secondari, inoltre, i nostri portali tematici: www.sapere.it (enciclopedia on line), www.geonext.it (infomobilità e mappe interattive satellitari), www.speakclub.it (corsi di lingua on line) e www.discoveritalia.it (turismo). Nel complesso, De Agostini Editore si presenta come una società fortemente innovatrice, che ogni anno rinnova quasi il 50% del proprio portafoglio prodotti. Alla base c’è il proposito di soddisfare i clienti con prodotti di qualità, seguendo in ogni passaggio le due tappe fondamentali di ciascun processo ideativo: studiare i target di riferimento e inventare diverse tipologie di offerta.
 
Quali operazioni, editoriali e finanziarie, hanno determinato il suo attuale successo?
Fin dagli anni settanta l’istituto Geografico De Agostini (così si chiamava e ha continuato a chiamarsi l’intero Gruppo editoriale fino al 2002) ha avuto come obiettivo lo sviluppo estero attraverso il lancio di prodotti collezionabili e, successivamente, la diversificazione delle attività per canali di vendita. Il decennio 1984-1994 è stato straordinario per le nostre attività: abbiamo raggiunto un altissimo livello di espansione, in Italia e all’estero, moltiplicando quasi per 10 il fatturato. L’innovazione del prodotto e della strategia di marketing, un’efficiente pianificazione pubblicitaria, lo scambio internazionale di know-how, la creazione di nuovi supporti per nuovi segmenti e lo sviluppo di più centri creativi sono i principali fattori del successo. Determinanti sono stati anche l’accordo di joint-venture con Pianeta nel 1985 e l’acquisizione della Guilde in Francia, società specializzata nel direct marketing, poi fusa con le nostre attività. Contemporaneamente alle acquisizioni e allo sviluppo, si è costituito anche un team manageriale forte, ancor oggi presente in larga parte nel Gruppo.
 
Come sono proseguiti questi cambiamenti negli anni successivi al 1994?
Dal 1997 è partita una seconda fase di sviluppo più orientata alla diversificazione, che ha visto la leadership imprenditoriale di Marco Drago. Dall’operazione Seat a Virgilio, passando per Lottomatica, Antenna 3 e, successivamente, Toro e GTECH, il Gruppo ha vissuto quasi dieci anni di risultati eccezionali, trasformando De Agostini in una solida conglomerata finanziaria presente nei settori editoriale, media e communication, giochi e servizi. In tale cornice oggi la sub-holding De Agostini Editore S.p.A. coordina e gestisce tutte le attività editoriali del Gruppo.
 
Com’è cambiato il profilo editoriale e culturale di De Agostini Editore negli ultimi anni?
Se da un lato la competitività del mercato globale contribuisce alla formazione delle multinazionali, dall’altro le qualità editoriali e culturali di chi le guida costituiscono la migliore garanzia di successo. Alle persone che hanno contribuito allo sviluppo e alla crescita della nostra casa editrice, va il grande merito di aver sempre creduto nei valori fondativi del rigore scientifico, uniti al desiderio della divulgazione della conoscenza. Il nostro slogan, «Da cento anni alla scoperta del futuro», ben sintetizza la propensione alla ricerca e all’evoluzione che da sempre caratterizzano le nostre attività editoriali. Negli oltre cento anni della storia dell’istituto Geografico De Agostini, dedicata alla rappresentazione e alla conoscenza del mondo che cambia, al centro è sempre stato e sempre sarà l’uomo. Muovendo da questo modello editoriale, produttivo e commerciale, consolidatosi nell’arco di un secolo, De Agostini Editore con gli anni ha enormemente allargato il proprio giro di affari, ma ha sempre conservato l’originaria vocazione di imprenditore della conoscenza.
 
Quali sono state le più recenti innovazioni?
Certamente l’acquisizione di Utet nel 2002 e la riorganizzazione per Mestieri di De Agostini Editore nel 2003, nonché il rafforzamento delle strutture manageriali con l’ingresso nell’ottobre 2002 di Stefano Di Bella, amministratore delegato del Gruppo editoriale, e nel 2003 di Giuseppe Maurizio, a presidio del Collezionabile. Importante anche l’avvio della joint-venture distributiva con Rcs e Hachette in Italia, e la focalizzazione strategica sui Mestieri consumer che ci ha portato a cedere, nel corso del 2005, il polo legale e fiscale al Gruppo Wolters Kluwer.
 
Come sono andate le cose, in particolare, nell’ultimo anno?
In un contesto di mercato segnato dal rallentamento dei consumi, soprattutto nei principali paesi europei in cui opera De Agostini Editore, i risultati conseguiti nell’esercizio 2005 sono complessivamente positivi, caratterizzati da ricavi in crescita e da un consistente utile netto. Il fatturato consolidato si attesta a 1.422 milioni di euro, con una progressione del 2,7% rispetto all’esercizio precedente, conseguita prevalentemente attraverso il contributo del Collezionabile e delle Vendite per Corrispondenza.
 
Quali sono le prospettive future? Su quali settori e su quali progetti avete intenzione di investire?
Con i risultati registrati nel 2005 abbiamo superato gli obiettivi che ci eravamo prefissati. Nei prossimi anni proseguiremo lungo questa direttrice, sia con un equilibrato sviluppo delle attività internazionali, che già oggi rappresentano il 70% del giro di affari, sia prestando particolare attenzione al mercato italiano, in particolare nelle aree Libri e Scuola. Il nostro piano industriale vuole riconfermare la nostra missione di editore internazionale con forti radici italiane. Ritengo quindi che nei prossimi anni ci sarà spazio per un ulteriore sviluppo dell’attività editoriale, che costituisce per storia e vocazione il dna del Gruppo De Agostini. La nostra leadership nel mondo, ormai diffusa e radicata, è un vantaggio competitivo su cui intendiamo fare leva sempre di più in prospettiva, per consolidare le attività nei paesi in cui siamo presenti con circa otto milioni di clienti. Abbiamo profonde radici in Italia, Francia e Spagna, ma le nostre attività si possono adattare con facilità anche ad altri contesti nazionali. Stiamo andando molto bene in Giappone e nei mercati di lingua tedesca e slava, mentre la Russia ci pare un territorio molto promettente. In Cina abbiamo già iniziato la distribuzione di due prodotti in diverse città e in India inizieremo presto dei test. Non escludiamo, infine, un forte interesse per i paesi del Medio Oriente. Due sono, infatti, le parole chiave che caratterizzano da sempre i nostri progetti di sviluppo: innovazione e internazionalizzazione.
 
Che cosa garantisce a questa realtà editoriale il fatto che De Agostini sia controllata al 100% dalla famiglia Boroli-Drago?
Quando osservatori esterni e mass media ci indicano quale modello di sano capitalismo familiare, ne siamo particolarmente orgogliosi. E certamente una virtuosa imprenditorialità familiare quella che ci contraddistingue. La nostra famiglia ha dimostrato di essere un azionista particolarmente avveduto che, pur sapendo gestire bene le proprie attività, per crescere in misura importante ha attratto talenti manageriali qualificati, definendo una governance che funziona particolarmente bene. Anche nell’ultima assemblea degli azionisti, svoltasi a Venezia lo scorso aprile, ci si è pronunciati per la strategicità e inalienabilità della componente editoriale del Gruppo.
 
Su quali opere puntate per il 2007?
Il nostro traguardo di crescita è legato a tutti i settori editoriali in cui operiamo, nessuno escluso. Per quanto riguarda l’area Libri, il nostro fiore all’occhiello è rappresentato dai due nuovi racconti della serie «Fairy Oak», nati sempre dalla penna di Elisabetta Gnone, che danno vita a una trilogia: il primo libro da noi pubblicato a fine 2005, Fairy Oak. Il segreto delle gemelle, ha già riscosso un grande successo. In ambito cartografico, tra le nostre numerosissime pubblicazioni vale la pena citare il nuovo Atlante Metodico, completamente rinnovato e ancor più ricco di dati e informazioni aggiornate. Nel settore delle vendite per corrispondenza, tra i tanti prodotti segnalo la collezione in dvd Storia d’Italia, opera di significativo profilo culturale realizzata in collaborazione con l’istituto Luce. Per quanto riguarda le Grandi Opere di Cultura Generale, invece, Utet ha curato un’importante opera enciclopedica sui diritti umani, che si avvale del contributo dei più autorevoli studiosi sull’argomento a livello internazionale. Nel Collezionabile, sull’onda del recente successo dell’opera Corso di Scacchi Harry Potter, puntiamo su un prodotto analogo e sempre ispirato al mondo del celebre maghetto. Per il settore Scuola, invece, da segnalare l’Antologia per la scuola media di Garzanti Scuola e il Corso d’inglese per la scuola primaria di De Agostini.