Fondazione Mondadori ricorda con profonda stima e riconoscenza Enrico Decleva, maestro e amico, al quale ci ha legato un lungo e fruttuoso sodalizio e il comune obiettivo di arricchire e rafforzare gli studi dedicati all’editoria italiana.
La nostra storia ha visto Enrico Decleva tra i suoi attori protagonisti, tra i suoi più partecipi sostenitori, tanto da definirsi egli stesso testimone attivo di quel processo che come lui stesso aveva dichiarato aveva portato Fondazione a trasformarsi «da iniziativa mecenatesca legata alla famiglia e alla casa editrice […], in una vera e propria istituzione con un ruolo centrale per tutti coloro che si occupano di storia dell’editoria, della cultura, della cultura editoriale».
La sua formazione di storico lo porta, alla metà degli anni novanta, ad avvicinarsi proprio al filone di studi di storia dell’editoria, della cultura editoriale, studi a cui in quello stesso periodo si cercava di dare una direzione, spinti dalla necessità di muoversi in ambiti settoriali più definiti, indagati con strumenti specifici. Con l’idea di sollecitare anche in Italia nuove riflessioni metodologiche, nel 1998, con Vittorio Spinazzola e Alberto Cadioli, segue e coordina un ciclo di incontri organizzato da Fondazione Mondadori, La mediazione editoriale, che vede la partecipazione di studiosi italiani e stranieri di varia provenienza disciplinare.
Frutto di questi incontri il volume omonimo del 1999, che rappresenta una prima puntualizzazione delle diverse tendenze di ricerca e dei possibili campi di studio, per una differenziazione disciplinare e metodologica. Il suo intervento, Editore in Italia: un mestiere difficile, segue gli snodi storici dell’editoria italiana attraverso la storia delle singole imprese.
Tra i suoi contributi più importanti, l’ampia monografia su Arnoldo Mondadori (prima edizione UTET 1993, Garzanti 1998, Oscar Mondadori 2007), uno studio che ha alla sua base una ricerca sistematica e rigorosa condotta in particolare sull’archivio e sulla biblioteca storica della casa editrice (il nucleo fondante del patrimonio di Fondazione), che rimane a oggi uno strumento imprescindibile per raccontare questa pagina fondamentale della storia italiana del Novecento: la nascita e lo sviluppo dell’industria culturale, la creazione di un mercato di massa per libri e riviste in un secolo ricco di importanti rivolgimenti sociali.
Rettore dell’Università degli studi di Milano dal 2001 al 2012, progetta e caldeggia l’istituzione del Centro Apice per «la conservazione, l’acquisizione e la valorizzazione del libro, dell’illustrazione e della comunicazione editoriale», oggi vitale centro di eccellenza e punto di riferimento per molti studiosi. Nel 2002 promuove e sostiene l’istituzione del Master in Editoria, in collaborazione con AIE e Fondazione Mondadori, per offrire strumenti aggiornati e conoscenze specifiche a quanti vogliono avvicinarsi al mondo dell’editoria.
Ricordiamo infine anche il volume Libri, e altro (2006) a lui dedicato da Fondazione al termine della sua carriera universitaria, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Storia e della Documentazione Storica dell’Università degli Studi di Milano: una raccolta collettanea di contributi di molti suoi allievi sul tema della storia del libro e della lettura.
In lui Fondazione ha avuto un alleato con cui condividere le ansie e le fatiche di un percorso comune.