Presentazione del censimento degli archivi delle case editrici del Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia.
“Senza un legame vivo con il passato il presente è caos e il futuro illeggibile”
Jason Epstein
Strano destino quello delle carte degli editori: quando gli studiosi bussavano alla porta delle case editrici chiedendo di poter consultare manoscritti, pareri di lettura, contratti, illustrazioni, dati di vendita, trovavano risposte ferme ma cortesi che riconducevano la sparizione dei documenti a calamità naturali che di volta in volta potevano essere la guerra, un incendio, un allagamento o un improvvido trasloco.
Ad attentare a una corretta conservazione della memoria del lavoro editoriale concorrevano collezionisti da un lato, sempre pronti ad acquistare a caro prezzo il manoscritto d’autore o il bozzetto originale, ma soprattutto la crescente concentrazione del mercato editoriale negli ultimi quindici-venti anni.
A questa situazione ha cercato di porre rimedio la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, che in collaborazione con il Ministero per i beni e le attività culturali, ha promosso un censimento degli archivi editoriali che coinvolge ora anche il Veneto, il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia, grazie anche al contributo della Fondazione Cariplo. Obiettivo: fotografare la situazione oggi e sensibilizzare gli editori verso la conservazione della loro memoria come contributo alla storia della cultura del Novecento.
I responsabili della Soprintendenza archivistica (Giustina Migliardi O’ Riordan) e della Fondazione Mondadori (Luisa Finocchi e Gianluca Perondi) ne discutono con Cesare de Michelis, presidente della Marsilio, e Mario Infelise, storico e autore di importanti volumi dedicati alla storia dell’editoria veneta e veneziana.
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