Le ultime battute. Dialogo con Goethe
La collaborazione tra Thomas Mann, Lavinia Mazzucchetti e la casa editrice Mondadori è nata dalla volontà di realizzare un importante progetto di salvaguardia e di ricostruzione di una cultura europea, in particolare nella ricostituzione di un rinnovato dialogo spirituale tra l’Italia e la Germania. A questo si riferisce Arnoldo Mondadori nella sua prefazione alla miscellanea Dialogo con Goethe, una raccolta di saggi di Thomas Mann su Goethe, pubblicata in occasione dell’ottantesimo compleanno dello scrittore. Arnoldo Mondadori ricorda la visita di Thomas Mann a Meina nel 1947, in un luogo dove quattro anni prima era stato perpetrato il primo terribile massacro di truppe delle SS in Italia. Riferendosi all’accoglienza della stampa italiana, raccoltasi in quei giorni attorno a Thomas Mann nel giardino della sua villa, scrive:
«si vide quel giorno come la civiltà europea fosse passata intatta, anzi temprata, entro il cerchio di fuoco della sua stessa barbarie; e come spirito latino e cultura germanica tuttora avessero forza e motivo di compenetrarsi e trarre alimento l’uno dall’altra».
Per problemi tecnici la raccolta è potuta uscire soltanto dopo la morte di Thomas Mann. Il ringraziamento è venuto dunque da Katja Mann, che in una lettera ad Arnoldo Mondadori ha espresso il suo apprezzamento nella convinzione che il regalo sarebbe stato molto gradito dallo scrittore:
«È stata un’idea molto felice quella di pubblicare questo libro su Goethe in onore di Thomas Mann; la composizione è stata eseguita con amore e competenza, la Sua prefazione e l’introduzione di Lavinia gli danno una notevole importanza, la veste del volume è straordinariamente bella e posso ben immaginare con quanta soddisfazione l’estinto l’avrebbe accolto. Adesso soltanto io posso guardarlo con una gioia malinconica e ringraziarLa di cuore per l’onore che Lei ha tributato alla sua memoria.
La prego di voler trasmettere un particolare ringraziamento e saluto a Suo figlio Alberto che è sempre stato così vicino all’uomo e all’opera».
In occasione di ogni onorificenza conferita a Thomas Mann, dal dottorato dell’Università di Oxford al conferimento del Premio Feltrinelli, Arnoldo Mondadori ha sempre espresso il suo orgoglio di essere suo editore. Grande peso ha posto la Casa nella realizzazione di un grande progetto editoriale con le migliori traduzioni, anche per combattere le edizioni illegali dell’opera, ampiamente diffuse nell’immediato dopoguerra. La consapevolezza di aver reso con le Opera Omnia un importante contributo culturale è espressa nel necrologio e nel telegramma di condoglianze:
«Come editore, che ha avuto l’onore di presentare ai lettori italiani un’opera tra le più autorevoli dell’ultimo secolo e come amico devoto, nei confronti del quale il Maestro è stato sempre benevolo e affettuoso, esprimo alla fedele compagna e ai figli e ai nipoti il mio profondo cordoglio per la sua dipartita STOP Per la grave perdita è a lutto non soltanto la famiglia e gli amici, ma anche tutta l’umanità».
In una lettera manoscritta ad Arnoldo Mondadori del 1 settembre 1955 Katja Mann ricorda che «la lunga collaborazione armoniosa con la Casa Editrice era stata [per Thomas Mann] una gioia e con grande soddisfazione vedeva l’evoluzione dell’edizione italiana delle sue “Opera Omnia”».
Minuta di lettera di Alberto Mondadori a Thomas Mann, 27 aprile 1955
Lettera di Thomas Mann ad Alberto Mondadori, 30 aprile 1955
Minuta di lettera di Alberto Mondadori a Thomas Mann, 5 giugno 1955
Telegramma di Arnoldo Mondadori a Katia Mann, 13 agosto 1955
Thomas Mann aveva comunque già espresso ad Arnoldo Mondadori la sua stima per il suo lavoro editoriale in una lettera del 1953, alcuni giorni dopo il suo soggiorno romano:
«Mi sento legato in modo straordinario alla Casa per lo zelo con cui cura la mia opera di tutta una vita e credo sicuramente di non sbagliarmi se penso che l’accoglienza cordiale, che di recente ho trovato nei circoli intellettuali a Roma, sia in ultima analisi da attribuire all’attività della Casa Editrice Mondadori».
Lettera di Thomas Mann a Arnoldo Mondadori, 1 giugno 1953