Questa sezione raccoglie pareri relativi agli autori forse più famosi dei decenni indicati. Sono gli anni infatti dell’arrivo in Italia dei romanzi americani, dapprima in modo sporadico e spesso osteggiato dal regime fascista, poi – ma solo dopo la guerra – in modo massiccio. La Mondadori nell’ambito dei romanzi stranieri appare subito all’avanguardia: nel 1933 vara la “Medusa” (il cui primo volume fu Il grande amico di Alain-Fournier), la collana forse più prestigiosa in cui gran parte di questi autori ha trovato la sua collocazione. La censura fascista ne limitò però notevolmente le pubblicazioni tra il 1938 e il 1942, quando gli “autori stranieri” per rispettare le norme imposte dal fascismo, erano per lo più scrittori tedeschi, iberici, scandinavi o irlandesi.
Francis Scott Fitzgerald, Gatsby le magnifique
Cesare Giardini (con appunto ms. a margine di Enrico Piceni) s.d. [ma 1935] – da PAR 1
Si tratta della prima comparsa in Casa Editrice del noto romanzo di Fitzgerald. Cesare Giardini nello stilare il giudizio aveva chiaramente presente la versione francese pubblicata nel 1927 (Paris, Imprimerie par l’Alliance typographique, ad opera di Victor Llona) proprio con il titolo Gatsby le magnifique. Anche la traduzione dello stesso Giardini uscì con il titolo Gatsby il magnifico in “I romanzi della palma”, n.89, 1936. In seguito il romanzo fu tradotto da Fernanda Pivano per la “Medusa” (n.255, 1950) con il titolo Il grande Gatsby, fedele all’originale (The great Gatsby), e su questa nuova versione si basarono poi anche le successive riedizioni (“Il bosco”, n.31, 1954; “Oscar” n.35, 1965 e “Biblioteca Mondadori”, 1974).
John Dos Passos, The big money [Un mucchio di quattrini]
Cesare Pavese (manoscritto), 20 ottobre (1936?) – da PAR 2
È uno dei rarissimi manoscritti di Cesare Pavese conservati negli archivi della Fondazione Mondadori. Pavese, collaboratore abituale di Einaudi, ha curato per la Mondadori la traduzione di Il 42° parallelo, sempre di Dos Passos (“Medusa”, n.27, 1934) e, in seguito, di Il borgo di William Faulkner (“Medusa”, n.136, 1942). Il romanzo qui preso in esame, pubblicato con il titolo Un mucchio di quattrini, è uscito sempre nella “Medusa” (n.93) nel 1938. Questo parere di lettura è stato pubblicato in Non c’è tutto nei romanzi, a cura di Pietro Albonetti, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, 1994, pp.393-396.
Trascrizione parere Cesare Pavese
Ernest Hemingway, To have and have not [Avere e non avere]
Elio Vittorini s.d. (ma 1937) – da PAR 4
Elio Vittorini collaborò con la Mondadori in due momenti successivi: dapprima intorno agli anni Trenta e poi, con maggiore continuità, a partire dal 1949 fino alla morte. Questo parere di lettura risale quindi al primo periodo di attività editoriale, quando ancora doveva consolidarsi nello scrittore la passione per il lavoro culturale legato alla scelta e alla divulgazione di testi altrui.
Il libro uscì in “Il bosco” (n.26) per la traduzione di Giorgio Monicelli. Il testo qui riprodotto è stato pubblicato in Non c’è tutto nei romanzi, a cura di Pietro Albonetti, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, 1994, pp.429-430.
A volte il parere di lettura diventa anche una valutazione di gusto e assume toni particolarmente polemici. È il caso di questo giudizio di Elio Vittorini sul romanzo Scala di fuoco di Anais Nin. Di questa autrice, presso la Mondadori è uscito solo il volume La campana di vetro e altri racconti, “Medusa” n.275, 1951.